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VERNASCA

VERNASCA
E' un comune di 2200 abitanti situato sull'appennino ligure. 
La località merita una visita, oltre che per le testimonianze storiche, anche per la splendida vista che offre del paesaggio appenninico, puntellato qua e là di vigneti.

Di pregio l'Antica Pieve di S. Colombano circondata da un piccolo giardino, che spesso ospita musica dal vivo.

Nei dintorni, si segnalano Vigoleno, piccolo borgo fortificato e ricco di storia; a San Genesio la Pieve della Madonna della Mercede, la Diga di Mignano, il Parco Regionale dello Stirone e del Piacenziano.
 

La Riserva Naturale Geologica del Piacenziano

La Riserva Naturale Geologica del Piacenziano è composta da un sistema di aree fisicamente disgiunte ma che presentano le stesse caratteristiche, ovvero la presenza di affioramenti rocciosi sedimentari costituiti dalle argille marnose fossilifere tipiche di queste colline.

Le nove aree della Riserva sono quelle di Rio Rosello (Gropparello), Badagnano (Carpaneto), Rio Carbonaro, Montezago, Monte Giogo e Rio Stramonte (Lugagnano), Castell’Arquato e Monte Padova (Castell’Arquato), Monte La Ciocca (Vernasca).

Il termine "Piacenziano" indica un periodo geologico appartenente al Pliocene (tra 5,3 e 1,8 milioni di anni fa) di cui le aree della Riserva costituiscono appunto lo stratotipo di riferimento. Nel periodo in questione la pianura padana era un golfo sommerso dalle acque popolato da una fauna marina inizialmente di tipo subtropicale, mentre nella zona collinare dell’Appennino (dove oggi sono situate le aree della Riserva) si trovava la linea di costa.

In questi affioramenti, ripide pareti di forma calanchiva, con colori che vanno dal grigio - azzurro al giallo, sono rimasti imprigionati in forma fossile un gran numero d’esseri viventi del periodo pliocenico, dai semplici e comunissimi molluschi di diverse specie allo scheletro di balenottera ritrovato nei pressi di Castell’Arquato nel 1934. La Riserva è stata istituita nel 1995 ed ha una superficie di 345 ettari divisi tra le zone A di tutela e le zone B di protezione; in tutte le aree è vietato raccogliere materiale paleontologico ed in alcune è consentito l’accesso solamente tramite visite guidate. La gestione scientifica della Riserva è a cura del Museo Geologico di Castell’Arquato, nel quale sono esposti anche numerosi reperti provenienti dalle medesime aree.

Il Parco Fluviale Regionale dello Stirone

Il torrente Stirone segna per un lungo tratto il confine amministrativo tra le Provincie di Piacenza e Parma e scava il proprio profondo alveo tra le morbide colline del paesaggio agrario circostante; una fascia fluviale del torrente lunga circa 14 km, compresa tra Fidenza e Vigoleno, è stata dichiarata nel 1988 Parco Fluviale Regionale poiché presenta notevoli elementi d’interesse sia dal punto di vista geologico che da quello naturalistico. La Riserva occupa una superficie di 1769 ettari suddivisi tra i Comuni di Alseno, Vernasca, Salsomaggiore Terme e Fidenza.

L’alveo dello Stirone è scavato negli affioramenti argillosi e sabbiosi del Pliocene e del Pleistocene e, per questo motivo, è notevole, negli strati formati dalle erosioni fluviali, la presenza di fossili delle ere Terziaria e Quaternaria, con una prevalenza di molluschi (gasteropodi e bivalvi) su coralli, crostacei, alghe calcaree ed echinodermi. L’intero ecosistema fluviale del torrente è in ogni modo meritevole di tutela per le sue caratteristiche naturali, notevolmente integre nonostante il territorio circostante sia da secoli marcatamente antropizzato. Le alte sponde sabbiose costituiscono l’habitat di numerose specie di uccelli scavatori, mentre la fitta vegetazione fluviale che cresce lungo il corso d’acqua è costituita in prevalenza da salici, ontani, pioppi, olmi, farnie ed aceri.

L’erosione fluviale in alcuni tratti è talmente accentuata da formare veri e propri "canyons" con pareti alte fino a dieci metri. In corrispondenza del più spettacolare di questi canyons, presso la località di S. Nicomede, è stato realizzato un "Museo all’aperto". All’interno dell’area protetta sono inoltre state predisposte aree attrezzate di sosta, percorsi di fruizione naturalistica ed un "percorso vita" per la pratica sportiva. Il Parco si presta, infatti, ad essere una meta ideale per il turismo sportivo, in particolare per l’escursionismo, l’equitazione ed il ciclismo; tuttavia la sua posizione geografica, al centro di un contesto ricco di emergenze storiche come Vigoleno, Castell’Arquato, Chiaravalle, Veleia, nonchè di centri termali quali Salsomaggiore, Tabiano e Bacedasco, consente di conciliare le attività sportive con quelle del turismo tradizionale. Nel 1998 è stato inaugurato il Centro Visite del Parco dello Stirone, realizzato all’interno dei locali dell’ex scuola elementare di Scipione Ponte, in Comune di Salsomaggiore Terme.

Il Comune di Vernasca occupa un territorio stretto ed allungato in direzione nordest-sudovest posto al confine con la provincia di Parma e costituito dalle tre vallate parallele dei torrenti Arda, Ongina e Stirone.

La parte meridionale di questo territorio è tipicamente montuosa: essa occupa il versante destro della Vald’Arda ed è dominata dai boschi e dal grande lago artificiale realizzato tra il 1919 ed il 1934 in località Mignano.

I nuclei abitativi posti su questo versante sono tipici borghi rurali costituiti in gran parte da antichi edifici in pietra come nel caso di Vezzolacca, Castelletto e Settesorelle.

Queste località hanno da sempre trovato sussistenza nelle coltivazioni agricole strappate alla montagna. Proprio la difficoltà delle condizioni di vita ha determinato, come del resto in quasi tutte le zone più impervie dell’Appennino, forti flussi migratori che hanno quasi spopolato i vecchi paesi, i quali oggi tornano a vivere nei mesi estivi come meta di villeggiatura.

Vernasca è situata in posizione baricentrica rispetto al territorio: a nord del capoluogo, infatti, i rilievi scendono fino a diventare morbide colline spesso coperte di filari. E’ questo il caso della valle del torrente Ongina dove si trova Bacedasco Basso famosa per la sua produzione enologica. Nei pressi di Bacedasco troviamo inoltre la zona dei calanchi di monte "La Ciocca", un’area facente parte della Riserva Naturale Geologica del Piacenziano.

Il torrente Stirone segna il confine tra le province di Piacenza e Parma. Una vasta porzione di quest’asta fluviale è stata dichiarata Parco Naturale nel 1988 per la presenza di interessanti elementi sia dal punto di vista geologico che naturalistico. A lambire il Parco Regionale Fluviale dello Stirone troviamo Vigoleno, un borgo medievale fortificato circondato da una splendida distesa di vigneti.

Nella parte alta della vallata si trova la valle laterale del torrente Borla da cui prende il nome anche il vicino nucleo abitato. E’ un’area interessante dal punto di vista ambientale per la scarsa presenza umana e le fitte distese boschive, le quali presentano la particolarità di avere caratteristiche di un ambiente montano (sono costituite essenzialmente da faggete) ad una quota collinare. La particolarità è dovuta all’esposizione a nord della stretta valle che unitamente all’abbondante presenza d’acqua, rende l’ambiente particolarmente fresco ed umido.












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