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GROPPARELLO

 GROPPARELLO
Gropparello, immerso nel verde della Val Vezzeno, sorge su un territorio dalla grande varietà di paesaggi, con aree montagnose e vaste distese boschive, dove si superano i 1000 metri di altitudine, e zone di bassa collina che offrono un balcone privilegiato su tutta la Pianura Padana.
 
Perché visitarla
Il pittoresco borgo sui colli piacentini è meta favorita da villeggianti e turisti per il suo clima mite e l'imperioso Castello, sede anche del primo Parco Emotivo d’Italia, oggi assurto a modello per quanto riguarda il settore dell’edutainment. Da vedere anche il castello di montechino, posto sul monte Occhino, posto a picco sul torrente Riglio. Fu costruito come avamposto strategico a difesa della valle. Fu prima di proprietà dei Confalonieri, ai quali nel 1393 Gian Galeazzo Visconti concesse l'investitura feudale delle terre che già tenevano nel piacentino. Nel 1492 i Confalonieri vendettero il castello alla famiglia dei Nicelli, signori per secoli della val Nure. Nel 1944 ospitò il Distaccamento «Ursus» della Divisione partigiana val d'Arda. Nel corso degli ultimi venticinque anni è stato ristrutturato nel rispetto della struttura originaria.
 
Quando andarci e cosa vedere
La storia del paese è strettamente intrecciata a quella del suo castello. Posto su un picco roccioso all’ingresso del borgo, è un esempio notevole dell’arte della fortificazione. Risalente al secolo VIII, fu donato da Carlo Magno al vescovo di Piacenza nel IX secolo, subì attacchi e assedi nel periodo di lotte tra Guelfi e Ghibellini.

Il giardino circostante ospita il Parco delle Fiabe. Qui i bambini imparano giocando. Vestiti in abiti da dame e cavalieri danno vita a storie e racconti fantastici e rivivono in maniera emozionale esperienze di vita medievale. Per i più grandi, la Taverna Medievale propone invece suggestivi banchetti.

Come ogni castello che si rispetti anche quello di Gropparello ha il suo fantasma: la leggenda racconta che nel XIII secolo Pietrone da Cagnano, signore della rocca, fece murare viva per vendetta nelle segrete del castello la moglie Rosania Fulgosio, colpevole di averlo tradito con Lancillotto Bracciforte, capitano dell’esercito Pallavicino.

Da vedere inoltre nel cuore del paese la neogotica Chiesa parrocchiale, risalente agli anni Venti, e il Monumento ai Caduti della Resistenza, dello scultore Sergio Brizzolesi per il quale Gropparello è particolarmente noto.
 
Da non perdere
Le feste e le rievocazioni storiche in costume che si tengono periodicamente durante l’apertura del castello, da marzo a novembre.
 
Sulla tavola
Diffusa in molte trattorie è la consuetudine di offrire la merenda pomeridiana in sostituzione della cena. In questi casi i sapori predominanti sono quelli dei salumi e dei formaggi locali accompagnati dalla bortellina o dai chisolini. Note per la loro qualità sono le castagne, prodotto tipico della vicina Gusano. 
 
Per tenersi in forma
Per chi ama andare a cavallo, suggestivi percorsi sono proposti dalle ippovie "Andando per castelli" e per antiche vie, lungo un sistema di strade e sentieri, permette di attraversare l’intero territorio dell’Emilia-Romagna.
 


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