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PIOZZANO

PIOZZANO

Piozzano si trova nella verde vallata del Luretta, un torrente che scende dalle pendici del monte Serenda e, dopo un breve corso entra nel Tidone.

Confina con i comuni di Agazzano, Gazzola, Travo, Bobbio, Pecorara e Pianello. Idrologicamente il territorio comunale è interessato dal bacino imbrifero del torrente Luretta, affluente di destra del Tidone.

Nella zona di media collina il paesaggio è caratterizzato dai campi coltivati quasi ovunque e ben curati, mentre nella zona di alta collina domina il bosco ceduo. Ovunque è diffusa la presenza di piccoli agglomerati rurali e case sparse, per la maggior parte in pietra, che caratterizzano il paesaggio. La viabilità è costituita da due strade provinciali e da una fitta rete di strade comunali e vicinali, per molti tratti correnti lungo i crinali, dalle quali è apprezzabile il dolce paesaggio collinare con ampie viste sulla pianura e, quando la visibilità è buona, anche sulla catena delle alpi.

L’economia è costituita essenzialmente dall’agricoltura, con allevamenti di bovini e cavalli, colture cerealicole, produzione di vini e formaggi.

La storia del territorio è legata indissolubilmente a quella della Val Tidone.
I primi abitatori appartennero a tribù della stirpe dei Ligures. La presenza romana è testimoniata soprattutto dalla “tavola alimentaria traianea” che riporta i nominativi dei proprietari terrieri tassati per il sostentamento di un orfanotrofio fondato a Velleia da Traiano.

Questa tavola permette la ricostruzione del catasto dei velleiati, che in gran numero possedevano fondi nella Val Tidone; del comune di Piozzano vengono citate le località di Vicus Pomarius (l’odierna Pomaro) e Canianum (Montecanino).

Tra le altre località compare Vidiano di sopra verso la fine del X secolo e ricompare Pomaro nell’850. Attorno al mille la gran parte della Val Tidone apparteneva a vari monasteri.

La relativa vicinanza della Val Tidone alla ghibellina Pavia, filoimperiale, mentre Piacenza era schierata contro le rivendicazioni degli Hohenstaufen, fece di questi luoghi l’oggetto di numerose spedizioni e scontri tra le due opposte fazioni nel corso delle quali nel 1164 vennero distrutti i castelli di Monteventano e Montecanino.

Tuttavia restano varie testimonianze dell’importanza strategica che ebbe il territorio di questa piccola valle. 

Nel XIII secolo le lotte tra guelfi e ghibellini colpirono anche Pomaro e Vidiano. Nel 1451 Francesco Sforza assegna al figlio naturale Sforza Secondo la contea di Borgonovo Val Tidone e nel 1467 Galeazzo Maria aggiunge alla contea varie terre, tra le quali Piozzano, Vidiano Soprano, Pomaro, S. Gabriele, Bosonasco, Montebello e Groppo. Nel XVI secolo c’è l’avvento dei Farnese con il ducato di Parma e Piacenza. La casata rimarrà sino al 1731; nel 1749 si consolidò il dominio dei Borboni. L’attuale territorio del comune di Piozzano ricade sino al 1862 sotto il comune di Pomaro Piacentino e dal 1877 assume il nome di Piozzano. L’originario nome del comune è testimoniato dal grande albero con grosse mele raffigurato nello stemma.

Del castello di Piozzano, Castelvecchio, rimangono pochi resti; antica proprietà del monastero di S. Savino, passò ai conti Lomello e poi agli Arcelli, quindi ai Veggiola e, per estinzione della loro discendenza maschile, ai Paveri Fontana. Nel 1636 venne conquistato e distrutto dagli spagnoli; a seguito di tale distruzione venne edificato un nuovo fortilizio, detto la Canova. Nel 1633 passò ai Paveri Fontana che lo tennero sino alla fine del ‘700 allorquando lo cedettero alla famiglia dei Rizzi.

La tradizione vuole che un cunicolo sotterraneo lo colleghi al vicino castello di Casanova Chitti. Trasformata in elegante villa signorile, non nasconde le origini guerresche. Nei dintorni le frazioni di Groppo, Vidiano, Pomaro, S. Gabriele, Monteventano e Montecanino custodiscono antiche dimore fortificate.

Sono presenti anche notevoli testimonianze di vita religiosa: ogni frazione ha la sua chiesa all’interno della quale sono conservati resti che costituiscono sempre piacevoli sorprese per gli studiosi di storia dell’arte: absidi romaniche, archetti pensili, portali sovrastati da eleganti bifore, sculture lignee e pregevoli tele. Negli ultimi anni ha assunto particolare importanza l’afflusso di quei turisti che sono alla ricerca di angoli verdi, incontaminati, ricchi di storia e che offrono anche prodotti alimentari naturali e biologici. 




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