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QUINGENTOLE

QUINGENTOLE

E'un comune di 1.200 abitanti dell’Oltrepò Mantovano. Il territorio comunale è esteso sulla riva destra del fiume Po, poco a valle della confluenza col fiume Secchia.

Il nome di Quingentole potrebbe derivare da “Quingenti”, ossia “cinquecento” a indicare la superficie del luogo (cinquecento iugeri) o il tracciato stradale romano. Indagini archeologiche nelle vicinanze del paese hanno confermato la presenza di insediamenti già dal periodo romano, prevalentemente distribuiti lungo la strada provinciale 43. Sul territorio comunale anche un importante attracco fluviale turistico posto sulla storica “Piarda”, un antico manufatto in pietra affacciato sul grande Fiume.

Il nome di Quingentole potrebbe derivare da “Quingenti”, ossia “cinquecento” a indicare la superficie del luogo (cinquecento iugeri) o il tracciato stradale romano. Indagini archeologiche nelle vicinanze del paese hanno confermato la presenza di insediamenti già dal periodo romano, prevalentemente distribuiti lungo la strada provinciale 43. Sul territorio comunale anche un importante attracco fluviale turistico posto sulla storica “Piarda”, un antico manufatto in pietra affacciato sul grande Fiume.
 
AREA ARCHEOLOGICA DI SAN LORENZO
Documentato sin dal 1059, San Lorenzo di Quingentole dipendeva dalla Pieve di Coriano, nel territorio retto in feudo per conto del vescovo di Reggio dal marchese Bonifacio, padre di Matilde. Essa era situata sulla strada per Pieve, dove recenti scavi archeologici hanno portato alla luce le fondamenta di due edifici religiosi: una chiesa a due absidi, sorta su di un probabile edificio romano nel VII secolo; una seconda costruzione d’età matildica, con tre absidi, che ripete il modulo architettonico presente sia nella Santa Maria di San Benedetto Po, che nella chiesa di Nuvolato. Essa operò anche come pieve, come dimostrano le sue dimensioni e la presenza di una vasca battesimale. La chiesa fu demolita nel 1752, e vi resta ora solo un piccolo oratorio, mentre fu sostituita nella sua funzione parrocchiale dalla chiesa edificata dal 1751 al 1754, per volontà del vescovo, Antonio di Bagno, di fronte alla Villa Vescovile, fin dal Quattrocento residenza estiva dei vescovi di Mantova.


CHIESA DI SAN LORENZO
La monumentale chiesa, alta oltre 30 metri in pregevole stile barocco, fu edificata dal 1751 al 1754, per volontà del vescovo, Antonio di Bagno, di fronte alla Villa Vescovile (ora Palazzo municipale), fin dal Quattrocento residenza estiva dei vescovi di Mantova.  Lì vennero portati due leoni stilofori provenienti dalla facciata quattrocentesca della cattedrale di Mantova ed attribuiti a Pier Paolo e Jacobello delle Masegne, e nella controfacciata fu posta una grande tela raffigurante Sant`Anselmo che benedice le armi di Matilde, opera di Francesco Maria Ranieri, detto lo Schivenoglia segno del perpetuarsi del mito di Matilde guerriera.
 
ORATORIO DELLA MADONNA DI LORETO
Sorto nel 1770 per tenere vivo in queste terre il culto della Madonna di Loreto, fu costruito su un territorio ricco di vestigia del passato. Recenti scavi hanno messo in luce un complesso archeologico di grande rilievo: l’oratorio infatti insiste sui resti di una chiesa matildica del XI secolo. A sua volta questa poggiava sui resti di una chiesa a due absidi del VII secolo. Anche i resti di un’antica villa romana alimentano la storia sotterranea di questo sito alle porte di Quingentole.
PALAZZO MUNICIPALE
Sulla piazza si affaccia il Palazzo Municipale, già Villa Vescovile di Quingentole. Il Palazzo ospita, oltre al Municipio anche il teatro comunale e le scuole. Nasce da un preesistente edificio che il vescovo Ludovico Gonzaga (1483-1511), figlio di Ludovico Gonzaga e di Barbara di Brandeburgo, decise di ampliare alla fine del Quattrocento. l lavori, che durarono all’incirca un decennio a partire dal 1184, portarono l’edificio quingentolese ad assumere la tipologia rettangolare con cortile centrale, sull’esempio di vicine residenze di campagna gonzaghesche come il limitrofo Palazzo Ducale di Revere. L’importanza di questo episodio architettonico del contado mantovano è confermata dalle tracce dell’apparato decorativo tardo-quattrocentesco che si ritrova sia all’interno, sia sul lato esterno dell’edificio rivolto a sud. Nel ‘500 la villa continua ad ospitare i vescovi di Mantova che si succedono nell’episcopato; tra questi Ercole Gonzaga, cui si deve un nuovo apparato decorativo, visibile al piano terra dell’edificio, e la sistemazione del giardino variamente articolato e provvisto di due labirinti.

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