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CASTELGOFREDO

CASTELGOFREDO
Situato nell’alto mantovano, confina con la provincia di Brescia,  con i suoi 12.400 abitanti è l’ottavo comune più popoloso della provincia. E’ noto come la “Città della calza” per la presenza di numerose aziende del settore. Cuore della città è l’ampia e nobile piazza Mazzini nella quale sono rappresentati architettonicamente i poteri forti della città che si sono sempre confrontati: Palazzo Gonzaga, ora Acerbi, residenza e corte dei marchesi, la Chiesa Prepositurale di Sant’Erasmo, il Palazzo Comunale, casa della “Magnifica Comunità” ed infine i portici sotto i quali si affacciano le botteghe della borghesia commerciale. Il tessuto urbano, anticamente racchiuso entro mura quattrocentesche con fossato, porte e torrioni angolari, testimonia il passato di capitale rinascimentale della città.

CHIESA DI S.ERASMO
La Prepositurale di Sant’Erasmo Vescovo e Martire, costruita nella seconda metà del XVI secolo per volontà del Marchese di Castel Goffredo Alfonso Gonzaga e con il contributo delle Congregazioni Religiose e della Magnifica Comunità, è opera di Bernardino Facciotto o del figlio Girolamo. E’ collocata entro le mura e si affaccia su Piazza Mazzini, cuore rinascimentale della città. La chiesa, a croce latina, è suddivisa in tre navate da colonne monolitiche. Il tempio ospita una splendida scultura lignea quattrocentesca: il Crocifisso Miracoloso.

PALAZZO COMUNALE
Posto di fronte alla chiesa di Sant’Erasmo, il Palazzo Municipale è stato edificato nella seconda metà del ‘400; la facciata è divisa in due parti, sotto la loggia con soffitto a cassettoni, sopra il primo piano a parete piena, ritmato da quattro finestre e una porta da cui si accede al balcone. All’interno la sala del consiglio con soffitto dipinto, già teatro nell’Ottocento, attualmente è sede della Raccolta comunale d’arte con opere riguardanti Castel Goffredo del Novecento. Nel vano delle scale scultura di Ferruccio Bolognesi.

PALAZZO GONZAGA ACERBI
Sul lato settentrionale di Piazza Mazzini, stretto fra le torri medievali dell’Orologio e il Torrazzo, si impone Palazzo Gonzaga Acerbi. Risalente al 1499 e realizzato dal marchese e vescovo Ludovico Gonzaga, sarà in realtà il nipote, Aloisio, a trasformalo in una vera corte rinascimentale facendo decorare con affreschi le sale del palazzo e realizzando un bellissimo giardino dove amava riunire i suoi ospiti più importanti: l’imperatore Carlo V, ad esempio, oppure il poeta di corte Matteo Bandello, che racconterà di Castel Goffredo nei suoi racconti.


PARCO DI S.APOLLONIO
Il parco giardino di oltre 70.000 mq, dotato di un percorso didattico, è coltivato a bosco ed è arricchito da vegetazione autoctona della pianura padana con una zona umida dove si possono osservare uccelli, mammiferi, insetti, anfibi e rettili. Sono presenti, inoltre, un frutteto con antiche varietà rustiche, un roseto di varietà moscate, inglesi, cinesi e da bacca e un giardino di piante officinali. Nella tenuta si trovano un museo etnologico dedicato agli indios brasiliani Krahô e al popolo indigeno Kanaka di Papua Nuova Guinea, una biblioteca naturalistica e un’aula multimediale per ricerche su natura, flora e fauna. Al suo interno l’oratorio di Sant’Apollonio è stato ricostruito tra il 1742 e il 1753 su un edificio preesistente romanico, di cui rimangono tracce della struttura sulla parete destra della navata. Con facciata incorniciata da lesene di ordine ionico che reggono il timpano, l’edificio conserva un altare settecentesco in mattoni e stucco dipinto.

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