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ZERBA

ZERBA

Zerba è un comune italiano di 77 abitanti della provincia di Piacenza, in Emilia-Romagna. 

Da vedere, i piccoli borghi disseminati sull'Appennino Piacentino la cui toponomastica testimonia la presenza dei Cartaginesi di Annibale, tra cui Zerba stesso (da Jerba), oltre a Tartago (da Chartago - Cartagine).

 È il comune meno popolato e il più occidentale della regione Emilia-Romagna e (insieme al limitrofo comune di Ottone) l'unico di detta regione a confinare con il Piemonte.

Zerba è il più alto capoluogo della provincia di Piacenza disteso a 906 m.s.m. sul fianco Sud del monte Lesima (1724 m), che imponente lo ripara dai venti del Nord. Di fronte si impenna il versante Nord del Monte Alfeo ( 1650 m ) boscoso e scosceso, ad Ovest il Monte Carmo ( 1650 m ) e il Cavalmurone, a Nord - Ovest il Monte Chiappo ( 1700 m ) completano lacerchia di montagne che contribuisconoa far si che Zerba abbia un clima eccezionalmente mite malgrado l'altitudine.Il torrente Boreca dà il nome alla breve valle, verde, profonda e suggestiva. Le propaggini del Monte Carmo, verso est seguono il confine fra le province di Alessandria, Genova e Piacenza e ancora lo spartiacque del Chiappo segna il confine fra le province di Piacenza, Pavia e Alessandria. 

La storia della VaI Boreca non si discosta da quella dell'alta Val Trebbia e mancano sia le notizie certe sia i monumenti a testimoniare le varie epoche; fatta eccezione per il rudere del torrione del XIII — XIV secolo a Zerba e delle armille conservate al museo archeologico del Castello Sforzesco di Milano.

Solo la ricca toponomastica ci suggerisce il nostro passato e le antiche strade mulattiere restano a testimoniare gli scambi commerciali e culturali (dialetti, usi, costumi) intercorsi fra gli abitanti di confine delle Antiche Marche. L'agricoltura povera e l'allevamento sono
 stati da tempo abbandonati a causa dell'emigrazione della popolazione negli anni cinquanta. Oggi i paesi della Valle sono costituiti quasi esclusivamente di seconde case. A Capannette di Pey sono sorti alcuni insediamenti turistici. Verso le risorse turistiche è tesa la futura economia della Valle. veramente unica, per le bellezze naturali, per l'ambiente incontaminato e per le ricchezze delle specie di flora e fauna. Molti i possibili itinerari naturalistici lungo i sentieri, agevoli e ben conservati che consentono di raggiungere le vette dei monti, attraverso i boschi che ne coprono i fianchi, fino alle praterie uniche e ancora esistenti (oltre i 1200 m) ricche di fiori e arbusti quali le orchidee, il giglio giallo, la negritella, la genziana, il botton d'oro e mille altri ancora; il lampone, il mirtillo,il sorbo, il ginepro, la ginestra del boscaiolo, le eriche ecc...; che dire poi dei colori autunnali che una vegetazione così varia presenta in autunno o della fioritura di primavera che va dal giallo del maggiociondolo al bianco rosato dei ciliegi selvatici.




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