TRAVO
Donato al comune dalla contessa Maria Salini nel 1978, oggi ospita anche la sede del Museo Civico Archeologico, con reperti preistorici, protostorici, romani e medievali, in parte provenienti da scavi condotti a partire dal 1981 in Val Trebbia dal gruppo di ricerca La Minerva.
Dalla piazza principale, passando per la volta che attraversa la base della torre più alta, si arriva alla Chiesa di S. Antonino, eretta attorno alla metà del secolo XI e dedicata al Santo Patrono di Piacenza che in questi luoghi, secondo la tradizione, trovò il martirio.
Romanico è anche l’oratorio di S. Maria, dove sono ricordati il passaggio di S. Francesco e il miracolo dei pani. Qui è ancor oggi visibile una parte di trabeazione in marmo appartenente al Tempio di Minerva, in epoca romana mèta di pellegrinaggi da tutta Italia per la presenza di uno dei maggiori templi pagani dedicati alla dea.
Oggi il borgo rappresenta una rinomata méta di villeggiatura che si gode al meglio nella stagione dalla primavera all’autunno.
Per chi ama andare a cavallo, la provincia di Piacenza propone un percorso ben segnalato con numerosi punti sosta. Numerosi e ben segnalati sono anche i percorsi escursionistici e quelli in MTB.
Il Villaggio Neolitico di S.Andrea, sulla sponda occidentale del fiume Trebbia, portato alla luce grazie a numerose campagne di scavi, presenta una fitta rete di strutture abitative e funzionali perfettamente riconoscibili. Per la protezione di tali strutture sono state costruite delle coperture in legno con tetto a doppio spiovente, sormontato da un manto di canne di palude che riproducono stesse dimensioni e volumetria e gli stessi materiali delle antiche capanne. Nelle buche di palo, affiorate durante gli scavi, sono stati ricollocati nuovi paletti lignei in modo da poter descrivere al pubblico l’andamento originario di palizzate e recinti dislocati in diversi punti del villaggio. Presso il margine sud dell’area è visibile l’antico muretto a secco in ciottoli, recinzione interna al villaggio, per la cui protezione è stata realizzata una copertura lignea con tetto in cristallo.
Dal 2010 sono visitabili anche le ricostruzioni di alcuni edifici neolitici in scala reale. Le capanne sono allestite con copie filologiche di manufatti originali rinvenuti durante gli scavi. Il percorso di visita è corredato da una serie di pannelli relativi alla storia del sito, alle strutture abitative e funzionali, ad approfondimenti sul neolitico italiano e locale e sull'ambiente naturale.
Il parco archeologico di Travo è stato realizzato dalla Sbap-pr dopo l'esproprio dell'area ove la stessa conduce scavi archeologici nel sito neolitico di S.Andrea. Il parco è stato realizzato grazie ai finanziamenti congiunti della Regione Emilia Romagna, Comune di Travo, Comunità Europea, Fondazione di Piacenza e Vigevano.
All'inizio del 2010, il Museo e il Parco archeologico di Travo hanno ottenuto dall'Istituto per i Beni Culturali dell'Emilia-Romagna il riconoscimento di Museo di Qualità. Dal 2011 membro di EXARC, international organisation of Archaeological Open-Air Museums (AOAM) and Experimental Archaeology, affiliata ad ICOM International Council of Museums.