ALFONSINE
Alfonsine è un comune italiano di 11.994 abitanti della provincia di Ravenna. Alfonsine è situata nell’entroterra della pianura ravennate, lungo la strada statale 16 Adriatica, che collega Ravenna a Ferrara. Dalla località si raggiungono in breve tempo il Parco del Delta del Po, la città di Ravenna e i suoi lidi. La tranquilla località della "bassa" ravennate è una città nuova, rinata dopo i terribili bombardamenti della seconda guerra mondiale. Una città che non dimentica il passato ma guarda al futuro, mantendendo viva la memoria e la tradizione. Le vicine valli e la sua Riserva Naturale fanno parte del Parco regionale del Delta del Po, che attira appassionati di birdwatching e di zone umide da tutt'Europa.
Casa Monti
L'edificio, completamente ristrutturato nel rispetto delle caratteristiche architettoniche settecentesche, ospita al piano superiore il Museo Montiano e al piano terra la sede operativa del CEAS - Centro di Educazione alla Sostenibilità Intercomunale della Bassa Romagna .
Il Centro è una struttura aperta, che si prefigge di coinvolgere, con differenti proposte, il maggior numero di persone al fine di diffondere una nuova sensibilità nei confronti dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile. Al suo interno è possibile effettuare ricerche, ritirare materiale informativo, ricevere consulenze e informarsi su nuove metodologie di didattica ambientale.
Nella veste di Centro Visite "Casa Monti" funge da punto di informazione, divulgazione e documentazione della Riserva Naturale Speciale di Alfonsine che, pur non facendo parte del territorio del Parco del Delta del Po, si presenta come un ambiente di particolare pregio, collocato nelle immediate vicinanze di alcuni punti di eccellenza dell'area protetta.
E' possibile accedere a una documentazione completa, che costituisce un importante archivio a disposizione di docenti, studenti di vario grado e livello, ricercatori, appassionati di tematiche ambientali. Compito del centro è anche quello di informare l'utenza sulle diverse possibilità di fruizione della Riserva.
All'interno del centro troviamo al piano terra una sala per il ricevimento del pubblico, una sala video e una sala dedicata alla Riserva Naturale Speciale di Alfonsine con pannelli esplicativi e plastici tridimensionali con particolari riferimenti alla flora e alla fauna del territorio.
Museo della battaglia del Senio
Il Museo del Senio è un'istituzione moderna che deriva la propria vocazione da un rilevante evento militare avvenuto alla fine della II Guerra Mondiale, decisivo per le sorti della Campagna d'Italia ma ancor più per i Comuni allineati lungo il corso del fiume Senio, cioè tra la via Emilia che scorre ai piedi dell'Appennino e le Valli di Comacchio nella Romagna settentrionale.
Fondato nel 1981 dal Comune di Alfonsine, dalla Provincia di Ravenna e dalla Regione Emilia-Romagna, con il contributo dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito Italiano, oltre a documentare la fase finale dell'attacco alla "Linea Gotica", il Museo del Senio è diventato ben presto un Museo del territorio romagnolo durante il periodo dell'ultimo conflitto, saldando l'intreccio dei fatti d'arme con la storia delle popolazioni e dei paesi che furono profondamente segnati da quegli eventi.
Dunque una storia di eserciti, mezzi meccanici, ambiente fisico ed umano che restituisce in tutta la sua complessità gli effetti di una guerra totale e moderna su di un territorio particolare come quello della pianura romagnola solcata da numerosi corsi d'acqua e ancora densa di zone allagate.
In tale contesto il tratto del Senio compreso tra Castelbolognese, Cotignola ed Alfonsine risultò di importanza strategica nei piani militari proprio perché attraversato da numerosi fiumi e dalle più importanti vie di comunicazione verso Nord.
La sosta del fronte bellico per quattro mesi dell'inverno 1944-45 provocò la distruzione pressoché totale di numerosi abitati ed ingenti danni al territorio, ora perfettamente ricomposto ma non dimentico di quel terribile periodo. La rappresentazione di tutto ciò passa evidentemente attraverso le principali fonti iconografiche: le fotografie prodotte degli eserciti, i filmati, le registrazioni sonore dell'epoca, i materiali di propaganda e soprattutto la cartografia storica e didattica, fondamentale per definire la portata degli eventi e per sottrarli ad una facile retorica rievocativa.
Sono inoltre presenti tracce di storia alimentare, sanitaria e tecnologica per documentare quanto sia stato rilevante quel periodo anche da punto di vista della civilizzazione. In questo senso vanno considerati il Ponte Bailey, visitabile nel cortile esterno del Museo, per documentare il fondamentale rapporto tra guerra e territorio, gli strumenti per lo sminamento o gli speciali mezzi anfibi, utilizzati per la prima volta nelle Valli, oltre ai geniali riciclaggi ancora visibili in questi paesi.
All'interno del Museo sono previsti due percorsi tematici relativi al passaggio degli Eserciti Alleati ed alla Resistenza romagnola, oltre ad un'aula attrezzata per le presentazioni audiovisive e didattiche. Le principali collezioni presenti riguardano gli armamenti e le uniformi, le bandiere, gli oggetti più caratteristici che da militari furono riconvertiti per usi civili, nell'indigenza totale che la guerra aveva prodotto in queste zone.Nell'Archivio è conservata una ricca documentazione fotografica ed audiovisiva sulla Guerra in Italia con particolare riferimento alla dimensione regionale fino all'immediato dopoguerra.
Nato e strutturato con una vocazione prevalentemente didattica il Museo del Senio offre su prenotazione visite guidate a gruppi e scolaresche con percorsi di tre o cinque ore.
Dall'aprile 1997 affianca l'edificio museale anche la nuova sede dell' Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea della Provincia di Ravenna col suo archivio ricco di oltre 120.000 documenti, 470 periodici ed una biblioteca di storia con oltre 8.000 volumi.
Chiesa Arcipretale di Santa Maria
Costruita dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale,che distrussero l'ottoscentesco edificio preesistente, la Chiesa di Santa Maria sorge nel pieno centro del "paese nuovo".
All'interno si possono ammirare le vetrate absidali e le pregevoli ceramiche del faentino Gaetano Dalmonte.
Alla tela che rappresenta il Battesimo di Gesù, opera di Anacleto Margotti, è associata una storia interessante. Donata da un ex aviatore statunitense che partecipò ai bombardamenti su Alfonsine, come gesto di riconciliazione, essa riproduce un murale, andato distrutto, eseguito dall'autore ancora quindicenne. Nel viso del cristo è facile identificare i lineamenti dell' eroe lughese Francesco Baracca.
RISERVA NATURALE DI ALFONSINE
La Riserva naturale speciale di Alfonsine è una piccola riserva regionale, dell'estensione di circa 12 ettari, istituita ai sensi della L.R. n.11/88 dalla Regione Emilia Romagna nel 1990 e gestita dal Comune di Alfonsine in collaborazione con la Cooperativa Atlantide.
La riserva si compone di tre stazioni, che offrono rifugio a numerose specie animali e vegetali e testimoniano il paesaggio che un tempo caratterizzava la bassa pianura ravennate.
La prima stazione è denominata Stagno della Fornace Violani: si tratta di una zona umida, di origine artificiale, legata all'escavazione dell'argilla per un'adiacente fornace. La stazione, che si estende per 5 ettari, ospita un ampio specchio di acqua, incorniciato da un canneto, da un fitto arbusteto e da pioppi e salici.
La seconda stazione è il Boschetto dei Tre Canali, un'area triangolare che si estende per circa 1 ettaro ed è delimitata dall'incrocio dei canali Tratturo, Arginello e Canalina. Il parziale allagamento della zona ha consentito lo sviluppo di un canneto e di un boschetto igrofilo, caratterizzato dalla presenza del pioppo bianco, del salice e degli olmi campestri.
La terza stazione è denominata Fascia boscata del Canale dei Mulini: si sviluppa per una superficie di circa 6 ettari nel tratto terminale del Canale dei Mulini. Nell'alveo abbandonato si è formata una densa fascia boscata dove prevalgono il salice bianco, il sanguinello, il sambuco ed il biancospino.
In ogni stazione sono praticabili sentieri che danno modo di entrare in contatto con una natura molto varia e particolare. E' possibile praticare bird-watching nelle strutture predisposte.