RAVENNA
Ravenna è un comune italiano di 171 057 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna. È la città più grande e storicamente più importante della Romagna e la seconda città più grande d'Italia. Ravenna, nella sua storia, è stata capitale tre volte: dell'Impero romano d'Occidente (402-476), del Regno degli Ostrogoti (493-553) e dell'Esarcato bizantino (568-751). Per le vestigia di questo luminoso passato, il complesso dei primi monumenti cristiani di Ravenna è inserito, dal 1996, nella lista dei siti italiani patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
BASILICA DI SAN VITALE è uno dei monumenti più importanti dell'arte paleocristiana in Italia, in particolar modo per la bellezza dei suoi mosaici. Fondata da Giuliano Argentario su ordine del vescovo Ecclesio. L'influenza orientale, sempre presente nell'architettura ravennate, assume qui un ruolo dominante sia da un punto di vista architettonico, in quanto fonde elementi della tradizione orientale e occidentale, sia della decorazione musiva che esprime in modo chiaro l'ideologia e la religiosità dell'epoca giustinianea.
Quando si entra nella basilica di San Vitale lo sguardo viene catturato dagli alti spazi, dalle stupende decorazioni musive dell'abside, dagli ampi volumi e dagli affreschi barocchi della cupola.
MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA Galla Placidia (386 - 450 d.C.), sorella dell'imperatore Onorio, l’artefice del trasferimento della capitale dell'Impero Romano d'Occidente da Milano a Ravenna nel 402 d.C., fece costruire questo piccolo mausoleo a croce latina per sé intorno al 425-450; tuttavia non fu mai utilizzato in tal senso in quanto l'imperatrice, morta a Roma nel 450, fu seppellita in questa città. Anche se oggi appare come un edificio a sé, in origine doveva collegarsi al lato meridionale del nartece della vicina Chiesa di Santa Croce, realizzata sempre da Galla nel secondo quarto del V secolo.
BATTISTERO NEONIANO Il Battistero Neoniano posto a nord dell'attuale cattedrale di Ravenna è uno dei più antichi monumenti ravennati. Fu probabilmente edificato attorno agli inizi del V secolo, in concomitanza al vicino Duomo, dietro iniziativa del Vescovo Urso. Al tempo del vescovo Neone (450 - 475) fu oggetto di importanti lavori di restauro che portarono al rifacimento della cupola ma soprattutto alla realizzazione della decorazione interna che oggi possiamo ammirare. Al centro dell'edificio, una vasca ottagonale di marmo greco e porfido, rifatta nel 1500, conserva ancora qualche frammento originale del V secolo.
BASILICA DI SANT'APPOLLINARE IN CLASSE La Basilica di Sant'Apollinare in Classe si erge grandiosa e solenne a circa 8 km dal centro di Ravenna. Fu edificata da Giuliano Argentario su ordine dell'arcivescovo Ursicino durante la prima metà del VI sec. su una precedente area cimiteriale in uso tra la fine del II e l'inizio III secolo, dove sembra abbia trovato sepoltura lo stesso protovescovo Apollinare. La chiesa è stata definita il più grande esempio di basilica paleocristiana. Nonostante le spoliazioni subite nel corso dei secoli, la chiesa tutt'oggi preserva la bellezza della struttura originaria ed è ammirata per gli splendidi mosaici policromi del suo catino absidale e gli antichi sarcofagi marmorei degli arcivescovi collocati lungo le navate laterali.
MAR-MUSEO D'ARTE DELLA CITTA' DI RAVENNA Il MAR - si trova all'interno del complesso monumentale della Loggetta Lombardesca, il monastero cinquecentesco dell'adiacente Abbazia di Santa Maria in Porto. Dell’edificio cinquecentesco che, a partire dal periodo delle soppressioni napoleoniche e fino al restauro dei primi anni ’70 del Novecento ha subito numerose riconversioni d’uso e rifunzionalizzazioni, rimane il chiostro dalle proporzioni rinascimentali, l’impianto degli spazi e l’elegante loggia a cinque archi, divenuta l'emblema dell’intero complesso. Il museo, dal 2002 Istituzione del Comune di Ravenna, oltre ad essere sede di numerose e importanti mostre d'arte temporanee, ospita tre collezioni permanenti all'interno dei suoi spazi architettonici e della sua Pinacoteca.
BATTISTERO DEGLI ARIANI Verso la fine del V secolo, quando ormai Teodorico aveva consolidato il suo dominio e l'arianesimo era religione ufficiale della corte, nella piazzetta dell'attuale chiesa dello Spirito Santo (un tempo cattedrale degli Ariani) fu eretto il Battistero degli Ariani. L'edificio, interrato per circa 2,3 metri, ha forma ottagonale e presenta quattro piccole absidi all'esterno. Al suo interno nulla rimane degli stucchi e ornamenti che sicuramente rivestivano le pareti. L'unica parte decorata è costituita dalla cupola rivestita di mosaici raffiguranti il corteo dei dodici apostoli e, nel clipeo centrale, il battesimo di Cristo, uomo giovane e nudo, immerso nell'acqua fino ai fianchi. Pur conservando la medesima impostazione iconografica del Battistero Neoniano, da cui trae ispirazione, il mosaico degli Ariani testimonia il culto della corte di Teoderico, fondato sulla figura di Cristo al contempo divina e terrena.
TEATRO DANTE ALIGHIERI La prima pietra del Teatro Alighieri fu posata nel settembre del 1840, quando al restauro del vecchio teatro Comunicativo si preferì la costruzione di un'opera del tutto nuova in un'area che, seppur centralissima, era rimasta fino ad allora ai margini della vita cittadina e perciò soggetta a degrado: la cosiddetta Piazzetta degli Svizzeri (oggi piazza Garibaldi). La Deputazione decise di affidare la costruzione del teatro ai fratelli di origine veneziana Tommaso e Giambattista Meduna, rispettivamente ingegnere e architetto civile. Durante l'inaugurazione avvenuta la sera del 15 maggio 1852, il nuovo teatro venne acclamato come uno dei migliori e meglio attrezzati d'Italia. Molti gli artisti e le personalità provenienti da tutto il mondo che da allora sono stati suoi ospiti: da Gabriele D'Annunzio fino alla divina Maria Callas. Il progetto dei fratelli Meduna si è trasformato, nel corso di quasi due secoli, in un protagonista d'eccellenza della programmazione culturale della città, divenendo in estate sede di alcuni dei principali eventi del Ravenna Festival.
PIAZZA GIUSEPPE GARIBALDI La piazza Giuseppe Garibaldi cominciò a delinearsi nel 1852, quando il Teatro Alighieri fu eretto su un terreno libero. Nel 1895 sul lato opposto al teatro fu inaugurata la sede della Cassa di Risparmio di Ravenna; nel 1926 fu invece terminato il nuovo palazzo delle poste, costruito sulle macerie della seicentesca tesoreria, che faceva corpo unico col palazzo del legato pontificio, poi divenuto della prefettura. Quest'ultimo delimita il lato nord della piazza e reca una meridiana del 1880, realizzata dal ravennate Giovanni Zaffi Gardella. Al centro della piazza si erge il monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi, opera del ravennate Giulio Franchi.
GIARDINO BRANCALEONE Il Giardino della Rocca Brancaleone (circa 17.000 mq) è stato realizzato nei primi anni '70 all'interno delle mura dell'antica fortezza veneziana. Si tratta di un giardino protetto e chiuso durante la notte, al cui interno i frequentatori possono muoversi in piena sicurezza su bei percorsi in arenaria. I giochi, la pista di pattinaggio, le panchine, le fontanelle, il bar e i servizi igienici rendono questo parco particolarmente adatto ai bambini ma allo stesso tempo, l'ombra e il silenzio sono ideali per chi necessita calma e tranquillità per potersi rilassare.
Nel parco è presente un percorso didattico con pannelli che illustrano le caratteristiche storiche, architettoniche e funzionali della Rocca, e al contempo fornisce informazioni sulle varie tipologie arboree presenti al suo interno.
TOMBA DI DANTE E QUADRARCO DI BRACCIOFORTE La Tomba di Dante fu costruita tra il 1780 e il 1782 per volontà del cardinal legato Luigi Valenti Gonzaga e su progetto dell'architetto ravennate Camillo Morigia, secondo i contemporanei dettami neoclassici, nell'intento di restituire nobiltà e decoro alla sepoltura dantesca, fino ad allora ospitata all'interno di una semplice cappellina, più volte ristrutturata nel corso dei secoli. Le spoglie del poeta, dopo essere state a lungo nascoste dai frati francescani, per essere sottratte ai Fiorentini che le avevano richieste, furono rinvenute nel 1865 e da quel momento riposano nella Tomba.
A fianco del mausoleo dantesco è il giardino con il Quadrarco di Braccioforte, antico oratorio, che prende nome da una leggenda secondo la quale due fedeli prestarono un giuramento invocando il “braccio forte” di Cristo, la cui immagine era posta in quel luogo. Nel Quadrarco sono presenti due sarcofagi del V secolo, poi riutilizzati dalle famiglie ravennati dei Pignata e dei Traversari. Al centro del giardino, un dosso verdeggiante ricorda il luogo in furono conservate le spoglie dantesche durante la Seconda Guerra Mondiale. La Tomba di Dante, il giardino con il Quadrarco e i chiostri francescani, nei quali ha sede il Museo Dantesco, fanno parte della cosiddetta “Zona del Silenzio”, l'area di rispetto che circonda il luogo della sepoltura del poeta e che assunse l'aspetto attuale nel 1936, grazie al progetto dell'architetto Giorgio Rosi.
OSSERVATORIO ASTRONOMICO L' Osservatorio Astronomico di Ravenna (o Planetario) sorge all'interno dei Giardini Pubblici, alle spalle del MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna. Inaugurato nel 1985, è dotato di una cupola di 8 metri di diametro sotto la quale trovano posto fino a 56 spettatori. Il planetario ospita periodicamente conferenze, lezioni e laboratori didattici. La struttura è in possesso di uno strumento ZKP 2 della Zeiss in grado di proiettarel'immagine artificiale della volta celeste visibile a occhio nudo così come si può osservare nelle migliori condizioni ambientali. Grazie a esso si possono vedere oltre 3.000 stelle suddivise nei due emisferi, dalla stella Polare alle Nubi di Magellano, dalla costellazione di Cassiopea a quella della Croce del Sud.
Una scala conduce alla terrazza sulla quale si effettuano cicli di osservazioni della volta celeste, sia di giorno che di notte.
MAUSOLEO DI TEODORICO Fatto costruire dallo stesso Teodorico nel 520 d.C. come propria sepoltura, il Mausoleo, interamente realizzato in blocchi di pietra d'Istria, si articola in due ordini sovrapposti, entrambi decagonali. Al di sopra del mausoleo si innalza una grande cupola monolitica, coronata da dodici anse recanti i nomi di otto Apostoli e di quattro Evangelisti. Le sue misure sono sorprendenti: 10,76 m di diametro e 3,09 m di altezza. Il peso, secondo calcoli recenti, raggiunge le 230 tonnellate.Da una nicchia si accede all'ordine inferiore la cui destinazione, si presume, fosse quella di una cappella, a pianta cruciforme, usata in origine per servizi liturgici. Al vano superiore si accede attraverso una piccola scala esterna. Qui è collocata una vasca di porfido in cui si presume fosse stato sepolto lo stesso Teodorico, le cui spoglie furono rimosse durante il dominio bizantino, a seguito dell'editto di Giustiniano del 561, quando il mausoleo fu trasformato in oratorio e consacrato al culto ortodosso.