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SAN GIORGIO DI PIANO

SAN GIORGIO DI PIANO

San Giorgio di Piano (8.472 abitanti) è il tipico”paesone” della pianura settentrionale bolognese, situato tra il Reno e il canale Navile, all’interno dell’Unione Reno-Galliera. Centro già attivo in epoca romana, nel Medioevo il “Castello di San Giorgio” compare citato con i nomi di Selva tauriana o Massa tauriana e Saltus plano, bosco di pianura. Il toponimo del paese indica semplicemente il santo patrono e la sua posizione pianeggiante. Il luogo, già situato in posizione strategica per scambi commerciali, fu fortificato nel Trecento con opere imponenti di cui restano tracce ben conservate. Fino alla fine del Settecento, San Giorgio di Piano fece parte dei possedimenti dello Stato Pontificio; con lo sbarco delle truppe napoleoniche la situazione mutò radicalmente e San Giorgio fu denominato Comune. Nell’Ottocento il paese conobbe una rapida ascesa economica, fulcro della coltura del grano e della canapa.  San Giorgio di Piano ha dato i natali alla celebre attrice Giulietta Masina, indimenticata stella del cinema italiano della seconda metà del Novecento.

CENTRO STORICO Il centro storico di San Giorgio di Piano, ottimamente conservato nella sua struttura ortogonale, si caratterizza per un torresotto medioevale. Eretto nel 1391, il fortilizio viene realizzato nella piazza centrale con funzioni di controllo del territorio per volontà del Senato di Bologna “affinché dalle alte torri si potesse avere l’opportunità di osservare la Rocca di Bentivoglio, distante due miglia in perfettissimo rettilineo”. L’edificio è stato ristrutturato e trasformato ad uso pubblico nel 1983 e dal 1998 è sede della biblioteca comunale. Le origini dell’antico castello fortificato risalgono al 1388, per volontà del cardinale legato bolognese Baldassare Cossa.  Oggi è sopravvissuta solo Porta Ferrara, dalle caratteristiche feritoie per il ponte levatoio. Prima che fosse sottoposta al restauro del 1913, l’edificio, noto anche come Porta Capuana, era sormontato dall’originale merlatura, in seguito tamponata con mattoni a vista. Le vecchie immagini mostrano anche piccole aperture, in luogo delle finestre, visto che la porta era persino abitata. Una leggenda popolare narra che nell’Ottocento un carrettiere di San Pietro in Casale si era innamorato della figlia del carceriere di San Giorgio, ma il padre della ragazza (a causa dell’antica rivalità tra i due paesi contigui) non vedeva di buon occhio l’unione. Allora il giovane escogitò uno stratagemma per poter vedere l’amata: aggredì un carabiniere per poter essere arrestato e finire in carcere, che si trovava allora proprio all’interno della Porta Capuana.

CHIESA DI S. GIORGIO La chiesa di San Giorgio è antichissima, attestata da numerosi documenti sin dal X secolo. Esercitava  funzione  parrocchiale un secolo più tardi  e di pieve nel XII secolo, quando sotto la sua giurisdizione orbitavano ben quindici chiese. L’edificio presenta un’aula voltata a botte con tre navate e cinque cappelle per lato e custodisce varie opere tra cui un pregevole dipinto di Antonio Randa raffigurante la Vergine, il Bambino e San Giorgio. Interessante anche la copia del Battesimo di Gesù del Verrocchio, attribuita a Mario Roversi. Come dimostra un disegno cinquecentesco, l’immobile a quell’epoca era costruito in stile romanico, aveva due navate e possedeva un campanile staccato a lato. Nel corso del XVII o del XVIII secolo la facciata della chiesa fu probabilmente rifatta, come si evince da un disegno ottocentesco del Corty che propone una facciata applicata.  Tra il 1829 e il 1833 l’edificio fu parzialmente raso al suolo e rifatto su progetto dei fratelli Brighenti, ed ultimato tra il 1865-1867, dopo diverse peripezie di carattere economico, assumendo l’aspetto neoclassico attuale.  Il terremoto del 2012 ha arrecato la chiusura temporanea dell’edificio con notevoli danni al tetto, recentemente risistemati.

ORATORIO DI S. GIUSEPPE E DELLA NATIVITA’ DELLA MADONNA L’oratorio di San Giuseppe e della Natività della Madonna si trova nei pressi della demolita Porta Bologna, entrambi vennero realizzati in pietra viva. L’edificio fu costruito nel 1759 per volontà della confraternita locale del Santissimo Sacramento. Nel 1798, in periodo napoleonico, la confraternita fu soppressa e venduta alla famiglia Ramponi, che nel 1942 lo lasciò in eredità al Comune. L’oratorio custodisce una Sacra Famiglia della scuola del Guercino. 

GHERGHENZANO A Gherghenzano Annibale I Bentivoglio sconfisse in una famosa battaglia l’esercito visconteo nel 1433. Il centro si sviluppò durante il Medioevo, periodo in cui venne costruita la Chiesa di San Geminiano, in seguito ricostruita nel 1729. Al suo interno è tuttora esposta una tela di Antonio Randa, allora allievo di Lucio Massari, al quale probabilmente era stata richiesta l’esecuzione dell’opera. Il recente restauro eseguito da Maria dell’Amore, ha eliminato incrostazioni e ridipinture, riportando il dipinto ad una corretta leggibilità e rivelando la firma dell’artista bolognese: il dipinto mostra la Madonna col Bambino e i Santi Geminiano, Francesco, Carlo e Ignazio di Loyola e si può datare al periodo 1622-1626.

LA STELLA DEL PAESE: GIULIETTA MASINA Giulietta Masina nasce a San Giorgio di Piano il 22 febbraio 1921 dal violinista Gaetano Masina e dalla maestra Angela Flavia Pasqualin, nella casa di Corso Umberto I, al n. 24, la via principale del paese, oggi via della Libertà 112. Sulla facciata della piccola casa porticata a due piani c’è una lapide commemorativa. Dopo solo 4 anni Giulietta si trasferisce a Roma presso una zia, e inizia presto a studiare recitazione. Nel 1942 partecipa a una trasmissione radiofonica in cui conosce Federico Fellini; l’anno dopo è sua moglie.  Presente come attrice fin dai primi film del marito, nel 1954 è Gelsomina ne La strada, ruolo che la consacra a livello internazionale. Seguono altri grandi ruoli felliniani (Le notti di Cabiria, Giulietta degli spiriti, Ginger e Fred) e non (Europa ‘51 di Rossellini, Fortunella di Eduardo De Filippo con Alberto Sordi, Nella città l’inferno di Castellani con Anna Magnani). Vincitrice di numerosi premi, Giulietta si spegne a Roma il 23 Marzo del 1994, a pochi mesi dalla morte del suo Federico. Il Comune di San Giorgio di Piano ha dedicato a Giulietta una strada, una statua del suo personaggio Gelsomina nel film la strada (all’interno del centro commerciale “Cabiria”), numerose iniziative e un volume Giulietta Masina donna e attrice curato da Tiziana Contri ed edito con il sostegno del Rotary club di San Giorgio di Piano “Giulietta Masina”.


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