ZIBIDO SAN GIACOMO
Zibido san Giacomo sorge oggi in una zona dove un tempo c'erano diversi borghi distinti, e almeno due borgate (Zibido e San Giacomo).
Oggi tra le attrattive principali c'è la Chiesa Parrocchiale, dedicata all'Assunta ed edificata nel XVI secolo, interamente decorata con un ciclo di affreschi settecentesco, e la Chiesa della Natività, edificata nel XVI secolo, che conserva al suo interno una tela attribuita alla cerchia di Sandro Botticelli, uno dei massimi maestri dell'arte toscana del Rinascimento.
Da vedere anche la Palazzina Pusterla Busca Pozzi, che si trova all'interno della corte principale della Cascina Ca' Grande, casino di caccia tra Quattrocento e Cinquecento. Sono comunque moltissime le cascine e i mulini sparsi per il territorio, molti dei quali attualmente soggetto di un piano di recupero. Tra queste da ricordare sicuramente Cascina Salterio e Cascina Carcana, importante anche dal punto di vista ornitologico per la nidificazione delle cicogne bianche.
Chiesa parrocchiale San Giacomo
La parrocchiale di San Giacomo, presso la piazza del municipio, è la presenza artistica ed architettonica più importante della zona. Un edificio religioso era qui presente già dal XII secolo, ma l'edificio attuale è opera di un ignoto quanto notevole architetto del Rinascimento. L'interno rileva una cospicua decorazione a fresco d'epoca. Attorno all'abside è collocato il cinquecentesco coro ligneo a 20 stalli originari, di cui uno è andato perduto. Il coro è stato restaurato nel 2014 grazie a fondo europei e regionali. Al centro sovrasta la porta che conduce in sagrestia l'emblema dei carmelitani con il monte Carmelo che un tempo abitavano il convento soppresso alla fine del Settecento. Di pregevole fattura la seconda cappella a destra con l'affresco di San Giacomo e probabilmente sant'Alberto a destra. In centro in origine doveva essere la Madonna dei carmelitani, di cui si intravede parte delle rocce del monte Carmelo, ai lati della nicchia costruita nel Seicento, assieme agli stucchi barocchi che coprirono i sottostanti affreschi cinquecenteschi, solo in parte visibili grazie all'attento e accurato restauro. La prima cappella di sinistra ospita un affresco con il battesimo di Gesù nel fiume Giordano, molto rovinato e necessita di un restauro. Sul sagrato è presente il sarcofago in Serizzo che la leggenda vuole contenesse le spoglie di San Giacomo portate da Gerusalemme a Santiago de Compostella nel 512 da Sant'Eustorgio. Accanto si trova una colonna in granito rosa sormontata da una croce in ferro, innalzata nel 1630 per aver evitato l'epidemia di peste in corso in Lombardia.