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BINASCO

BINASCO

Il castello visconteo

La costruzione iniziò intorno al 1280, durante la lotta tra Torriani e Visconti, e terminò prima del 1310. Quando fu eretto, il castello era ormai il luogo riservato al signore e non era più il rifugio della comunità o il deposito dei suoi prodotti, funzione che era stata svolta dal “ricetto” ai tempi del precedente fortilizio. Il castello era, infatti, di superficie minore dell’antico fortilizio e del suo “ricetto”; quest’ultimo non venne più messo a disposizione dei residenti. Costruito per necessità difensive, il castello visconteo divenne durante il Ducato anche luogo residenziale in grado di offrire sicura dimora al signore e a vari personaggi di corte nei loro spostamenti all’interno di un dominio ormai saldamente controllato; tuttavia, in tempi di relativa tranquillità non venne mai meno la sua funzione primaria, cioè quella di caposaldo militare e di luogo di detenzione. Su tutto il circondario, che militarmente faceva capo alla fortezza di Binasco – chiamato vicariato -, stazionavano stabilmente gli armigeri ducali e i comuni vicini a Binasco erano tenuti a fornire il vitto e l’alloggiamento alle truppe e ai loro comandanti, oltre che provvedere al foraggiamento degli animali al seguito. Un quadrilatero dall’impianto architettonico ben munito, all’interno di un borgo fortificato posto su una via di grande traffico, ben si prestava a sostenere azioni di difesa o di appoggio ad improvvise sortite. Tutti i documenti e le illustrazioni dei secoli XII e XIII, che descrivono fortezze di quel periodo, le mostrano con recinti murati, a volte provvisti di torri, ma sempre con una grande torre centrale. Questo fu il modello a cui si ispirarono i costruttori del castello di Binasco: un edificio rettangolare con quattro torri agli angoli e una “grande e fortissima torre” al centro del complesso. La documentazione riguardante la torre grande ci dice che la sua pianta era quadrata, i lati alla base misuravano circa 7 braccia (m. 4,20), con muri spessi; l’altezza, comprese le fondamenta, raggiungeva 62 braccia (m. 36,90). Questa torre imponente dominava l’intero castello e il borgo: era il simbolo e il centro della signoria. Si ergeva in mezzo alla corte in corrispondenza dei due ingressi. L’esistenza in essa di piccole camere in volta potrebbe far ritenere che fosse parte del dongione, ossia della parte della rocca che costituiva il nucleo di maggior efficienza difensiva, nel quale il signore, o il suo castellano, poteva abitare, tenere oggetti di valore, scorte personali, e in cui poteva trovare rifugio quando era necessario.




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