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NEVIANO DEGLI ARDUINI

NEVIANO DEGLI ARDUINI

Comune di 3 600 abitanti. Piccolo centro collinare che domina la vallata sottostante dalle pendici meridionali del Monte Ripa, Neviano è punto di partenza delle escursioni alla Pieve di Santa Maria di Sasso dell'XI secolo e all'area faunistica del Parco del Monte Fuso. Il suo territorio è lambito dai torrenti Enza e Parmossa ed è attraversato dalla Val Toccana e dalle valli del Termina di Torre e Termina di Castione.

Pieve di Sasso  Straordinario esemplare di architettura romanica, la Pieve di Santa Maria Assunta di Sasso sorge su di uno sperone roccioso da cui si domina la Val Termina di Castione con un panorama mozzafiato. Monumento Nazionale tra le migliori costruzioni romaniche del Parmense, risale secondo la tradizione a Matilde di Canossa, tra la fine dell'XI secolo o all'inizio del XII. Triabsidata, mostra nella tessitura esterna dei muri in sasso superfetazioni antiche e moderne.
All'interno, essenziale e maestoso, è custodito il fonte battesimale scolpito ricostruito nel 1960 ma risalente alla metà del XII secolo circa.

In località Sella di Lodrignano  la Collezione Civica d'Arte Contemporanea.  Nasce il 24 luglio 2010 come esito di una pluriennale collaborazione tra amministrazione comunale e privati cittadini l’unico museo d’arte contemporanea dell’Appennino Parmense. Dedicato al genio e alla creatività dei giorni nostri, la Collezione si pone l’obiettivo di diventare luogo di ragionamento e di stimolo cognitivo, attraverso gli incontri con gli artisti, il dibattito, le visite guidate e i laboratori per i bambini.

Museo Storico della Resistenza - Sasso. Risale al 1973 la fondazione del primo nucleo dell’attuale Museo Storico della Resistenza di Sasso, inaugurato il 24 aprile 2005 in una nuova sede e con un nuovo allestimento. Dedicato al racconto della guerra partigiana, il museo ospita alcuni cimeli e una serie di video che testimoniano i momenti salienti della guerra in montagna. Una serie di pannelli didattici invece, permettono al visitatore di immergersi lentamente e approfonditamente nel contesto della Resistenza. 

 

 

Museo Uomo Ambiente - Bazzano

'Immaginate un luogo dove il tempo si è fermato. Dove il giorno scorre lento e il ritmo della vita è scandito da quello della natura. In quel luogo ogni cosa è presente anche se non c’è più, e il passato ritorna, nella fiamma di un camino o nel canto di chi ne ha conservato la memoria. Così ritornano gli strumenti, i mestieri, così ritornano i cicli vitali, così ritorna la gente…'
Il Museo Uomo Ambiente. Il territorio nel tempo di Bazzano, inaugurato il 14 dicembre 2003, è all’interno di una casa torre del 1200 posta nel centro storico del paese.

Museo Storico dei Lucchetti - Cedogno

Il "Museo Storico dei Lucchetti" nasce il 6 maggio 2001 dalla sinergia tra pubblico e privati, che hanno fortemente voluto dare risalto all'eccezionale collezione di Vittorio Cavalli (Bazzano 1923), che dal dopoguera a oggi ha raccolto lucchetti provenienti da tutto il mondo e da tutte le epoche. La storia della Collezione, legata alle vicende belliche e a una straordinaria vicenda di umanità, è oggi raccontata in un film-documentario ("Yiuana") realizzato nel 2012 dal regista parmigiano Pietro Medioli.

Collezione Oggetti da Fumo - Neviano degli Arduini

Risale al giugno 2017 l'idea di esporre al pubblico di Neviano degli Arduini una importante raccolta di oggetti per il fumo realizzata dal collezionista Nevianese Vittorio Cavalli, principalmente noto per la sua collezione più rappresentativa che ha dato vita al Museo Storico dei Lucchetti di Cedogno. L'intento era stato fin da principio quello di aprire una trattativa affinché il patrimonio culturale rappresentato dall'insieme di questi oggetti non andasse disperso. Così, a dicembre 2017, l'Amministrazione ha deliberato l'acquisizione a prezzo simbolico della collezione. Si tratta di circa 720 pezzi tra pipe, accendini, portacenere, oggetti da salotto, pacchetti di sigarette, fiammiferi ecc.

Pieve di Bazzano

Gioiello indiscusso dell'antica Pieve di Bazzano è il fonte battesimale della metà del XII secolo circa, Pieve dedicata a Sant'Ambrogio e della quale sono emerse le originarie absidi.
Monolitico e ottagonale, il fonte presenta una scansione spaziale a edicole con colonnine, capitelli e archivolti in ognuno degli otto lati.

Pieve di Scurano

Molto rimaneggiata nei secoli, mostra ancora l'originario impianto romanico. Adagiata nei bellissimi pianori di Scurano ai piedi dei c.d. Castelli e a precipizio sull'Enza, è dedicata ai Santi Ippolito e Cassiano.
All'interno diverse testimonianze attribuibili al medioevo sono reimpiegate in diversi angoli della chiesa.
Di particolare interesse anche le pale d'altare e il maestoso organo, proveniente dalla chiesa di San Pietro a Parma.

Bastia Fattori - Scurano

Tra gli esemplari più affascinanti di architettura spontanea di una ricca fattoria che ha solcato i secoli, Bastia Fattori (dal nome della famiglia proprietaria) è un agglomerato di edifici in sasso fatto di torri e di stalle, di logge e di mura, organizzato intorno a un cortile con pozzo centrale. La parte più antica risale al XIV secolo, mentre testimonianze scolpite di portali in pietra si riferiscono al XVIII secolo.
L'edificio è privato ma in determinate occasioni è possibile visitarlo.

Monte Fuso
Il Monte Fuso chiude a sud le valli di Neviano con i suoi 1117 metri di altitudine. Sede di numerosi stupendi sentieri della rete CAI e Sito di Interesse Comunitario, oltre che parte della Riserva Mab UNESCO dell'Appennino Tosco Emiliano, il Monte Fuso è anche il monte dei partigiani, luogo di importanti episodi della Resistenza e simbolo del territorio intero.

Corte Baroni, Sarignana di Scurano

Il Palazzo, straordinario esempio di complesso padronale rinascimentale, si trova a Sargnana, a pochi chilometri dal Parco del Monte Fuso. E' di proprietà privata ma nei mesi estivi è visitabile su appuntamento.

Chiesa di San Lorenzo a Lodrignano

La chiesa di Lodrignano era già esistente prima del XIII secolo, infatti nel Rotulum Decimarum del 1230 risulta come Ecclesia S. Laurentii de Lodrignano in plebe S. Mariae de Saxo. Dal 1564 la chiesa di San Lorenzo diventa parrocchiale, quindi battesimale. Il primo Rettore conosciuto fu Battista da Vezzano nominato nel 1494, mentre il primo Parroco, don Giovanni Battista Grassi, venne nominato nel 1564. Da quell’anno il Concilio di Trento stabilì che i parroci dovevano registrare i Battesimi, i Matrimoni e i Morti, ma nella chiesa di Lodrignano le registrazioni iniziarono dopo, infatti il primo registro dei battezzati incomincia nel 1649 con il parroco don Matteo Bricoli. Dell’antico edificio si trovano pochi documenti mentre esiste una breve relazione fatta durante la Visita Pastorale del Vescovo Magani nel 1898 che riporta le seguenti notizie: La chiesa è formata da una sola navata con coro e sagrestia, le sue dimensioni sono: m. 16 di lunghezza e 6 di larghezza e può contenere circa 350 persone. Nella chiesa vi erano le sepolture dei sacerdoti e di alcune famiglie, mentre avanti alla chiesa vi è un angusto cimitero senza croce e senza cancelli, i sepolcri di questa chiesa sono tutti chiusi con calce. Nel piccolo campanile vi sono installate tre campane fatte fondere nel 1870 da don Paolo Ceretoli, una di esse si suona in occasione de turbini e tempesta e anche per risse e fuga di ladri come anche a martello. Purtroppo nel settembre del 1920 il terremoto detto Tosco-Emiliano provocò gravissimi danni all’antico edificio, pertanto la struttura venne abbattuta completamente. Il sisma provocò anche danni agli arredi e molti documenti antichi andarono perduti, mentre vennero recuperate l’antica pala d’altare con pregievole cornice finemente lavorata e le campane. La chiesa attuale venne iniziata nel 1921 e ultimata nel 1926 sullo stesso sito della precedente costruzione, mentre le antiche sepolture vennero ricollocate nel nuovo cimitero posto a qualche centinaia di metri di distanza. La consacrazione avvenne il 17 settembre 1927 con la presenza del Vescovo San Guido Maria Conforti e di importanti autorità nazionali. In attesa di ultimare anche il campanile le campane vennero installate su un traliccio di legno, e nel 1928 alloggiate definitivamente sulla torre campanaria. Recentemente sono stati fatti importanti lavori di risanamento e consolidamento.

Chiesa di Sant'Eufemia a Neviano degli Arduini

La prima cappella di Neviano degli Arduini venne eretta nel 1038 in località Montale. Nel Rotulum decimarum del 1230 la cappella di Neviano pagava le decime alla Pieve di Bazzano da cui dipendeva: Ecclesiae de Niviano Arduinorum quam tenet D. Alexander de Gandulfis. Il Santo titolare, Sant’Eufemia Vergine e Martire, compare nel Regestum Vetus del 1494. Neviano diventa sede di parrocchia nel 1564, ma essendo la vecchia cappella in uno stato precario e localizzata in zona decentrata rispetto alle altre abitazioni, venne ricostruita nei pressi della chiesa attuale. Lo stesso parroco fece le seguenti considerazioni: la chiesa è orientata male, storta, sproporzionata in larghezza ed in altezza, troppo corta, sembra una capanna. Nel frattempo il parroco chiese al Vescovo di Parma l’indipendenza della sua chiesa rispetto alla Pieve di Bazzano, perciò il prelato concesse questa autonomia attribuendo “diplomaticamente” alla chiesa di Neviano la definizione di Arcipretura plebana onorifica, quindi non più soggetta a Bazzano. L’attuale complesso parrocchiale sorto dopo l’abbattimento del precedente venne edificato tra il 1759 e il 1794 da don Antonio Maria Cadonici, originario di Vezzano, che sostenne in gran parte le spese di costruzione. L’altare maggiore venne posto in opera nel 1784 e fu costruito dai parmigiani Andrea Bianchi e Giacomo Zanella, con la collaborazione dell’indoratore Giacomo Campanini. Le campane in bronzo vennero fuse dalla fonderia del prof. Riati nel 1787 a Reggio Emilia, ma questo avvenne dopo molte peripezie perchè il bronzo da fondere venne confiscato in parte durante il trasporto dalle guardie doganali nei pressi di S. Polo d’Enza. L’antico confessionale ancora collocato nella navata laterale, costruito nel secolo XVII°, proveniva dall’Oratorio di Santa Lucia, che nel frattempo era stato abbattuto perché pericolante. I vari manufatti recuperati dall’Oratorio di Santa Lucia vennero ceduti alla parrocchia dai proprietari Agresti, a quel tempo abitanti al Montale. La stessa casa canonica venne ricostruita utilizzando in parte sassi e materiali vari del distrutto Oratorio di Santa Lucia. La pala d’altare rappresentante Sant’Eufemia, risale al XVII secolo, ma nel XIX venne gravemente danneggiata a causa di infiltrazioni d’acqua, perciò nel 1912 venne incaricato un pittore parmense per il restauro. Nel 1818 venne costruito il nuovo cimitero, e da quel momento le sepolture fatte in chiesa o nel sagrato vennero estumulate e poste nell’apposito ossario. Fra la fine del sec. XIX e gli inizi del sec. XX l’absibe e le cappelle laterali vennero decorate dal pittore parmigiano Icilio Bianchi. Nel 1924 venne costruita la Cappella dei Caduti e contemporaneamente venne rifatto il battistero e chiuse le nicchie poste sopra la porta principale. Nel dopoguerra il prof. Quintavalla venne incaricato di decorare la navata centrale, che venne ultimata nel 1952 (da notare che nella volta, fra i vari personaggi, sono rappresentati alcuni cittadini a quel tempo residenti a Neviano). Dopo il terremoto del 1983 venne rifatto il tetto e consolidati muri perimetrali. Una legge del 1909 (n.363) include la chiesa di Neviano nell’elenco delle chiese di importante interesse artistico. Recentemente hanno trovato collocazione entro l’antica chiesa due opere d’arte contemporanea di notevole interesse: il Cristo Crocifisso di Luigi Monica (Neviano degli Arduini 1924-1999), scultore locale autore anche della via Crucis Monumentale che interessa tutto il paese, e la Mater Dei di Giuliano Collina (Verbania 1938), opera appartenente al Museo Diffuso di Arte Contemporanea del Comune di Neviano.














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