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CASTELLO D'ARGILE

CASTELLO D'ARGILE

Castello d’Argile (6509 abitanti) si estende nella pianura bolognese al confine con  la provincia di Ferrara, al’interno degli otto comuni dell’Unione Reno-Galliera, lambito a ponente dal fiume Reno e a levante dal canale Riolo. In mezzo al territorio comunale scorre il canale Gallerano, che, per un lungo tratto, fa da confine interno tra gli ambiti dell’antica Venezzano (l’odierna Mascarino)e del capoluogo Argile. La denominazione più antica, rilevata in documenti databili tra il 946 ed il 1170, era Argele, probabile derivazione da Argiletum, luogo ricco di argille, nell’area in cui si spandeva il Reno. Il piccolo borgo fu ricostruito in forma di “Castello” nel 1380 per volontà del Comune di Bologna, ed il suo territorio fu annesso allo Stato Pontificio  nel 1506 da Papa Giulio II, sotto la cui giurisdizione rimase fino all’epoca napoleonica.

CHIESA DI S. PIETRO IN ARGILE Si affaccia sulla piazza municipale affiancata da un bel campanile, ideato e costruito da Giuseppe Brighenti tra il 1835 e il 1840. L’edificio, ad opera dallo stesso Brighenti (1859-1863), è di impostazione classicheggiante, con colonne in stile ionico e pianta a croce latina. Su una parete dell’attuale sacrestia rimasta in piedi dalle origini della chiesa (1380), poi abbattuta nel 1859, sono conservati frammenti di un raro affresco,  una crocifissione attribuita a Simone dei Crocifissi. Presenti altre opere opere di fattura seicentesca quali un Cristo in Croce tra i Santi Sebastiano e Rocco, una composizione dei 15 Misteri del Rosario con statua della Madonna al centro (1844), e una Madonna con Bambino in gloria con varie figure di santi. Nel primo altare a destra è conservata la settecentesca statua di San Francesco, traslata qui nel 1811 a causa della chiusura del Convento dei Ronchi. Il ciborio dell’altare maggiore, con tribunetta in marmo bianco, è opera dello scultore Armando Scannabissi (1903). La pala dell’altare maggiore, raffigurante La liberazione di San Pietro apostolo porta la firma del pittore padullese Natale Selleri, mentre la balaustra in marmo e ferro battuto, fu realizzata su disegno dall’architetto  Rivani (1933). Dietro l’altare maggiore è collocato  l’antico organo, costruito nel 1850 da Giuseppe Guermandi.

CHIESA DI S. MARIA DI VENEZZANO In località Mascarino, si staglia svettante verso il cielo l’imponente complesso di S, Maria di Venezzano, un sorprendente esemplare  neo gotico tedesco con classico campanile, la cui cupola raggiunge i 44 metri. La chiesa fu realizzata all’ inizio del  1894 su progetto dell’ingegnere bolognese Francesco Gualandi ed ultimata nel 1933. Lo stile gotico-fiorito decisamente insolito per il territorio e per l’epoca di costruzione, destano una spiccata curiosità a livello architettonico. La struttura, a croce latina con tre navate ed abside poligonale, è sormontata da una possente cupola sostenuta da otto pilastri polilobati con un tamburo a dodici lati e rappresenta un originale esemplare di arditezza statica, essendo uno dei primi esempi di applicazione del cemento armato nell’arte. Di particolare pregio l’altare maggiore dedicato alla Vergine, i due altari laterali dedicati a San Giuseppe ed al sacro Cuore in cemento marmorizzato bianco con numerose edicole di santi e raffigurazioni sacre. Degni di nota la cappellina della Madonna di Lourdes e soprattutto la Via Crucis plasmata personalmente in terracotta fra il 1927 ed il 1928, da Mons. G. Branchini,  promotore della chiesa. L’architetto Gallignani ha contributo alla realizzazione delle ampie vetrate istoriate delle navate, dell’abside e dei rosoni biblici. Alle spalle dell’altare si conserva un organo del 1850, tra le ultime opere del Guermandi. Il campanile, costruito fra il 1863 ed il 1873, fu progettato dall’esperto G. Brighenti, mentre l’ottimo concerto di campane è del fratello Clemente.

ORATORIO S. ANNA L’oratorio di S.Anna è la tradizionale meta per gli  abitanti di Argile e Pieve per la Messa fuori porta durante la sera del 26 luglio (S.Anna), un evento particolarmente suggestivo, visto che la funzione è celebrata al calar del sole circondati dalle campagne, tra il profumo di menta selvatica. Nel 2002-2003 l’oratorio è stato restaurato a cura dell’ Associazione ‘Onlus S. Anna’.  Sul bivio tra via Rottazzi e via Rusticale a pochi metri da Villa Filippetti, l’oratorio appartiene alla stessa famiglia e venne innalzato nel 1883 in stile neogotico su progetto dell’ingegnere bolognese Annibale Bentivoglio, in onore di Sant’Anna. Nello stesso punto, già nel 1500 esisteva un precedente oratorio, dedicato a S. Giacomo, detto del Rustighello.

TORRE MARSIGLI Unico esemplare di torre adibito a “colombaia” rimasto sul territorio comunale,  con probabili funzioni di difesa o di avvistamento nei pressi del fiume Reno. Si trova a Ronchi, sull’omonima via che un tempo passava davanti al convento dei frati minori di S. Francesco. Nel tragitto pellegrini e viandanti trovavano accoglienza e ristoro nell’antica hospitalia , l’Osteria della Stella, ancor oggi esistente in via dei Ronchi 10. Le origini della torre risalgono probabilmente al ‘400,  documentata come proprietà dei Savi sulla mappa del 1597. Nel 1700 fu proprietà  dei Marsigli di Bologna, per poi passare sotto la famiglia Gozzadini. Oggi appartiene a un coltivatore locale che la utilizza come ripostiglio e vano accessorio della casa adiacente; lo stesso uso era praticato dalle famiglie  dei coloni e mezzadri che lavoravano la terra di proprietà dei “signori” bolognesi.

TEATRO COMUNALE  L’edificio nasce nel 1907 come Casa del Popolo, voluto e materialmente realizzato da operai, muratori e braccianti affiliati a una delle prime organizzazioni cooperative di ispirazione socialista. Al piano terra si trovava la sede della cooperativa, la sala-riunioni e del circolo popolare, mentre al primo piano era ubicato il teatro, costituito da una sala a pianta rettangolare con una balconata lungo i tre lati. Inaugurato alla presenza dei vertici socialisti, ospitava riunioni politiche, assemblee e spettacoli di compagnie teatrali bolognesi già dal 1908. Con l’avvento del fascismo diventò la Casa del Fascio, (usato anche come cinema), per ritornare nel dopoguerra sede della locale Casa del Popolo. Nel 1981 venne ristrutturato dal Comune che lo intitolò a Francesco Grassilli. tenore bolognese di origine argillese, padre dell’attore Raoul, nativo di Castello d’Argile. Dopo un’altra fase di decadenza viene rimesso a norma , ristrutturato e riaperto al pubblico il 25 aprile 2004. Il teatro di via Matteotti ha brillantemente tagliato  il traguardo centennale, punto di riferimento dell’Unione Reno-Galliera, che all’interno del progetto speciale Agorà, propone spettacoli, laboratori, incontri per valorizzare i luoghi culturali del territorio attraverso la partecipazione attiva della cittadinanza.


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