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OSTELLATO
La località di epoca romana, sorta in prossimità di una via di accesso fluviale, oggi è al centro di ampi terreni coltivati. Il comune conta 6030 abitanti.
ANSE VALLIVE DI OSTELLATO
Sono l'unico residuo delle antiche valli che attorniavano il paese, risparmiate dalle ultime bonifiche della valle del Mezzano e istituite Oasi di protezione faunistica.
Le quattro anse vallive costituiscono un biotopo di zona umida di acqua dolce peculiare ed unico nel territorio, soprattutto per la quantità e varietà di animali che lo popolano. Si possono vedere tutti i tipi di aironi (bianco maggiore, cenerino e rosso ), numerosi trampolieri, rapaci, quali il falco di palude, la poiana. La vegetazione è quella tipica delle zone umide di acqua dolce, caratterizzata nelle aree permanentemente allagate da canneti, ninfee bianche e gialle, giunco fiorito. Sugli argini si trovano il salice bianco, il castagno d'acqua e il sambuco. L'Oasi è ben attrezzata per varie attività quali il birdwatching,le passeggiate a piedi, in bicicletta e a cavallo, la pesca sportiva. All'ingresso si trova inoltre un osservatorio astronomico.
PIEVE DI SAN VITO
La chiesa, dedicata ai S.S. Vito, Modesto e Crescenzio, risale al 1027 ma fu costruita sui resti di un'edificio più antico.
Il campanile, più tardo, è datato 1228. Nel XVII secolo fu profondamente modificata ma, tra il 1925 e il 1927, fu riscoperta la vecchia chiesa romanica e ripristinato il suo assetto originario. La Pieve rappresenta uno dei pochi esempi di architettura romanica ancora esistenti sul territorio.
MUSEO DEL TERRITORIO
Il Museo del Territorio di Ostellato illustra l’evoluzione della terra e dell’uomo nella storia.
Partendo dalle origini dell’universo e dalla nascita della terra arrivando sino ai giorni nostri, vengono ripercorse le tappe del rapporto tra Uomo e Ambiente. L’allestimento sviluppa al piano terra il tema dell’evoluzione della terra e dell’uomo nella Pianura Padana, e al primo piano la storia e la trasformazione del territorio del delta. Per le esigenze didattiche del pubblico più giovane ci sono laboratori sperimentali di tecnologia litica e archeo-zoologia, unitamente a giochi interattivi. La flessibilità della struttura museale consentirà in futuro un progressivo aggiornamento, grazie anche al contributo scientifico dell’Università di Ferrara e alle nuove indagini archeologiche condotte dalla Soprintendenza dell’Emilia Romagna.