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CASALFIUMANESE

CASALFIUMANESE

Sorge lungo la valle del Santerno in una zona sopraelevata (125 s.l.m) alle colture di albicocche e vigne, il borgo di Casalfiumanese, tra i dieci comuni del Nuovo Circondario Imolese. All’originario nome “Casale” venne aggiunto “Fiumanese”, data la vicinanza del Rio Salso, per distinguerlo dai tanti “Casali”, i Castelli della zona. Di origine medievale, il borgo sorge su una piccola altura dominante la media vallata, adiacente alla riva sinistra del Santerno. L’ingresso al centro storico  passa attraverso un arco fiancheggiato dalla Torre Civica, entrambi ricostruiti al termine della seconda guerra mondiale. La maggior parte della popolazione (3.460 abitanti) è concentrata nel capoluogo comunale e nelle principali località di Sassoleone e San Martino in Pedriolo, entrambi equidistanti dal cuore del paese (25 km).

CHIESA ROMANICA DI RIVIERA Verso Borgo Tossignano, risalendo la via Montanara, si trova il Santuario Madonna di Riviera, detta della Visitazione, (XIV secolo) eretto per volontà di Beato Giovanni Tadelli da Tossignano. E’ l’edificio di culto più antico di tutta la valle del Santerno, unica struttura conventuale della zona, che ha ospitato i Padri Serviti dal 1430 al 1652. All’interno del santuario fu rinvenuta una tavola raffigurante una Madonna del pittore veneziano Jacopo Bellini, oggi alla Pinacoteca di Brera.  La leggenda narra che una giovane fanciulla di nome Cornelia affermasse che le era apparsa la Vergine e che avesse chiesto il proposito di essere venerata in una cappella in suo onore. L’edificio è in stile tardo romanico a pianta rettangolare ad unica navata ed è una della pochissime chiese della provincia di Bologna interamente costruita in sassi di fiume. L’interno, con soffitto a travi di legno a vista, ospita sei cappelle laterali di forma semicircolare. L’abside è decorata da un ciclo di affreschi con la Visitazione di Maria ad Elisabetta. 

PIEVE SANT’ANDREA Al confine tra i comuni di Casalfiumanese e Imola si erge la Pieve di Sant’Andrea, singolare agglomerato sul crinale Sellustra-Santerno (mt. 323 slm) che conserva ancora l’impronta tipica di castello medievale, in parte racchiusa entro le mura con la superstite torre dell’epoca di Ludovico Alidosi (1412), che spicca sul fondovalle, alta dieci metri. Le prime memorie scritte risalgono a una bolla di Papa Onorio II indirizzata al vescovo Bannone, databile tra il 1126-1130 . La pieve passò di mano più volte (dai Bolognesi agli Alidosiani)per   tornare poi definitivamente alla Santa Sede. L’espressione “pieve” deriva dal latino plebe e contraddistingueva fin dall’Alto Medioevo la cosiddetta “chiesa plebana o pievana”, cioé la chiesa di campagna, estranea a centri abitati, che aveva la cura d’anime delle plebi rurali, con il privilegio di possedere un fonte battesimale e pertanto una posizione di primazia sulle chiese parrocchiali circostanti. La millenaria Pieve di Sant’Andrea è da sempre testimone di pace e serenità: dall’incastellamento del borgo allo sfondamento della linea Gotica ad opera dei soldati italiani della Folgore nell’aprile del 1945. E oggi scorre la vita moderna, che in questo piccolo borgo sembra ritrovare la magica sospensione del tempo antico.

TORRE DI PEDRIAGHE Situato più a valle del nucleo della Pieve, in frazione Ca’ Pedriaghe, si eleva la massiccia Torre di Pedriaghe, ancora ottimamente conservata, eretta dai Bolognesi nel XIV secolo e proseguita dagli Alidosi. Imponente costruzione di base quasi quadrata, misura ai lati 8,50 x 7m per un’altezza di 14m. I parametri murari in sasso a vista, sono forati e provvisti di rare aperture, sintesi di protezione e utilità che garantissero sia la funzione difensiva che la funzione abitativa. Per l’antichità dell’impianto e delle caratteristiche costruttive, legate all’uso preponderante di materiali locali come il sasso a vista, il complesso dei fabbricati della torre di Pedriaga si segnala come esemplare di notevole interesse per la storia dell’architettura appenninica medievale di tipo abitativo-fortificato.

CASTELLO DI FIAGNANO Insediamento alto-medievale noto col nome di Castrum Flagnani, è oggi ridotto a un piccolo borgo fortificato, ubicato in posizione elevata sulla cresta delle alture che dividono la valle del torrente Sillaro da quella del fiume Santerno. Fiagnano è identificato come luogo di origine di Lamberto Scannabecchi (Papa Onorio II dal 1124 al 1130) che nel 1060 ha avuto i natali nel poco distante podere Castagnola. Prima di proprietà della Chiesa imolese, poi conquistato dai Bolognesi nel 1196 e infine passato sotto la guida dei Visconti, il borgo viene in gran parte distrutto nel 1405. Dopo un lento processo di decadenza e progressiva dismissione durante il quale viene persa anche la funzione abitativa, rimane oggi un complesso di edifici segnati dal lungo inutilizzo dai quali si può godere di una vista mozzafiato sulla vallata sottostante. Il Borgo, parte di un possedimento privato esteso su svariati ettari, è custodito oggi dall’attuale proprietario e dagli spiriti del luogo. Questi ruderi di enorme valore storico e architettonico dominano fieri il territorio circostante, minacciati solo dal lento ma inesorabile avanzare dei calanchi pliocenici sui quali si trovano a strapiombo.

CHIESA DI S. MARTINO IN PEDRIOLO Il nome “Pedriolo” deriva dal dialetto bolognese pedriòl (imbuto) perché la valle, nel punto in cui si trova San Martino, è proprio a forma di imbuto e per questo vi soffia sempre molto vento. Si consiglia una visita alla chiesa di San Martino, situata sulla destra del torrente Sillaro, costruita nel 1819 dall’architetto Venturoli su un preesistente edificio trecentesco. All’interno si trova una tela di San Martino del Tadolini, risalente al 1780. Nel 1881 fu innalzato il campanile.

VILLE STORICHE Edificata nel 1883 su commissione di Carlo Biffi, (Sostituto Procuratore Generale della Suprema Corte di Cassazione in Roma), Villa Manusardi è una tipica villa padronale ottocentesca. Ceduta alla famiglia Nave di Milano, venne venduta dopo pochi anni ai noti banchieri milanesi Manusardi che la utilizzarono come casa di villeggiatura e per vinificare l’uva delle loro proprietà. Nel 1979 fu ceduta al Comune che vi trasferì nel 1996 i locali della Biblioteca comunale e vi istitui’ la Scuola media. Il parco adiacente, aperto alla cittadinanza, è rimasto quasi immutato: un’area erbosa pianeggiante con alberi ad alto fusto ai lati dei sentieri, e una  in pendio che declina verso rio Casale con vegetazione mediterranea spontanea. Sulla sponda destra del rio Casale sorge un’altra villa ottocentesca,  Villa Masolini, con un giardino visitabile all’interno abbellita dal “Fontanone”, piscina ottocentesca con spogliatoio in sasso.

SENTIERO LUCA GHINI  Sulle colline di Croara  nasceva nel 1490 Luca Ghini, uno dei fondatori della botanica moderna, il primo studioso ad impiantare un orto botanico universitario in Europa.  Un sentiero segnato, che sfrutta una vecchia strada comunale, sale dal Parco Manusardi a Casalfiumanese fino al sito della casa dello studioso, nel più classico ambiente dei calanchi. Attraversato il Parco si scende nel Rio Casale; si risale brevemente il corso d’acqua e lo si scavalca su di una passerella.   Si attraversa il Parco di Villa Masolini e si imbocca, a destra, Via Ceredola per poi salire decisamente a sinistra, ai margini di un frutteto. Si raggiunge così l’orlo di una cresta calanchiva molto panoramica, che porta a Ca’ Baladelli di sopra. Un saliscendi conduce ai ruderi di Ca’ Frascari, nei pressi delle balze che precipitano sul Rio Mescola; ai ruderi ci si immette sul sentiero CAI 703 che si percorre fino alle colline.


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