CASTELLARANO
Comune Matildico con uno dei centri storici più insigni della provincia, è caratterizzato da monumenti come la Rocchetta, il giardino pensile, il Castello, la Torre dell'orologio.
BORGO FORTIFICATO DI CASTELLARANO
Alla base del colle si trova la Rocchetta quattrocentesca, di proprietà comunale. Da essa partivano le mura, ancora in parte visibili. Due vie acciottolate percorrono l'antico paese e portano al Castello e alla torre dell'Orologio, un'antica vedetta destinata a sorvegliare il Secchia. Di fronte al Castello è situtata la parrocchiale di Santa Maria Assunta, di origine romanica.
IL CASTELLO
Dopo la morte di Matilde la rocca e il feudo rimasero al conte Raniero, poi ai diversi feudatari. Attraverso i secoli fu più volte oggetto di rifacimenti e trasformazioni. La rocca venne poi rifatta e adattata ad abitazione, ma non doveva avere nulla di distinto. Fu invece trasformata in un palazzo signorile con giardini, fontane e statue dall'ultimo feudatario della linea degli Este-S.Martino, il Marchese Carlo Filiberto II. Nel 1777 la rocca venne di nuovo restaurata e modificata dal feudatario Gaudenzio Valotti, e alla sua morte passò al Duca Ercole III di Modena che la spogliò delle cose più preziose, trasferendole nella sua villa di Mugnano. Con l'arrivo dei Francesi e la soppressione dei feudi, la rocca venne venduta alla famiglia Canevazzi e quindi alla famiglia Casali, i cui eredi ne sono tuttora proprietari.
Il 20 luglio 1944, fu incendiata per rappresaglia dai tedeschi e ridotta a un rudere. Solo nel 1974 i proprietari la fecero ricostruire.
LA ROCCHETTA
Le aggiunte e trasformazioni al complesso originario, furono dovute alle mutate esigenze belliche ed alla perdita di funzione militare del complesso che venne in seguito utilizzato a scopo abitativo. Le fortificazioni ancora oggi visibili, il fossato, i beccatelli, il camminamento di ronda, risalgono al XV secolo.
Quando le mura persero il loro valore militare, la piazza divenne uno spazio urbano destinato a scambi, residenze, magazzini. In questa piazza si trovava il portico del pavaglione o loggia della mercanzia, il magazzino pubblico del sale, un passaggio di comunicazione col Monte di pietà.