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NOVELLARA

NOVELLARA
Il territorio comunale di Novellara è posto nella pianura padana denominata "Bassa Reggiana" a pochi chilometri dal fiume Po.
Feudo dei Gonzaga (sec. XIII) conserva esempi significativi del suo passato, quali il Borgo medioevale, la Rocca, la Collegiata di S. Stefano, la chiesa del Popolo. Il comune conta 13,670 abitanti. 

MUSEO GONZAGA

Il Museo Gonzaga occupa diverse sale del cinquecentesco appartamento dei Conti Gonzaga, situato al piano nobile della Rocca gonzaghesca, progettato, realizzato e decorato sotto la direzione di Lelio Orsi. Alcune delle sale che ospitano le raccolte hanno soffitti a cassettoni, sono decorate con fregi attribuiti ad allievi dell’Orsi, e presentano imponenti camini cinquecenteschi in marmo veronese.

Seguendo il percorso cronologico, potrete ammirare in particolare:
- Due teste romane (calchi) della metà del I sec. d.C. ritrovate in territorio novellarese;
- Monete romane della donazione Sessi;
- Affreschi romanico bizantini (1280 ca.) provenienti dalla antica Chiesa di San Giovanni della Fossa concesse in deposito dalla Curia Vescovile di Reggio Emilia e Guastalla;
- Il prezioso arazzo di Alfonso I Gonzaga rappresentante Giasone e Medea sul vascello degli
Argonauti (datato 1554);
- Il ciclo di affreschi (datato 1560 c.a.) di Lelio Orsi provenienti dal Casino di Sopra e in deposito dalla Galleria Estense di Modena;
- L'"Annunciazione" dipinto su tavola di Lelio Orsi della metà del Cinquecento;
- Due disegni di Lelio Orsi;
- Due alberi genealogici dei Gonzaga e alcuni ritratti di personaggi della famiglia;
- Monete della Zecca dei Gonzaga;
- Mappa seicentesca del territorio;
- Quadri provenienti dalla chiesa di S. Anna e dal Convento dei Cappuccini di Novellara;
- Ritratti di personaggi novellaresi (dal XVII al XIX sec.) e Ritratto di dama di A. Muraton, donato dal Prof. Ivo Neviani;
- La collezione di vasi della antica Spezieria dei Gesuiti, una delle collezioni di vasi da farmacia più importanti d’Europa.
- Una serie di vetri antichi e un antico cassone (XIV sec.) donati dalla Prof. Mariarosa Villani;
- La sala dedicata a Vivaldo Poli.

OPERE DI AUGUSTO DAOLIO

Nell'antica Rocca dei Gonzaga è visitabile una sala dedicata ad Augusto Daolio, leader scomparso del gruppo musicale "I Nomadi". In tale sala, utilizzata per conferenze e incontri, sono conservati dipinti e disegni di Augusto concessi in deposito dall'Associazione "Augusto per la Vita".

SANTUARIO DELLA BEATA VERGINE DELLA FOSSETTA

Nel 1564 il Conte Alfonso I fece innalzare una cappellina con una immagine dipinta da Lelio Orsi. Era situata a settentrione della Rocca, in faccia al ponte che una fossetta unisce alla strada di circonvallazione con quella diretta a Campagnola.  Nel 1654 su disegno dell'arch. G.B. Negri si costruisce una nuova chiesa dedicata alla Beata Vergine della Fossetta su una biolca di terra donata da Donna Barbara Gonzaga in capo allo stradone a somiglianza della chiesa del Gesù a Bologna.
Nuovi interventi vengono eseguiti nel 1784 e l'orologio viene collocato nel 1821 dopo che la facciata è stata restaurata e in parte sopraelevata. L'antica cappella cinquecentesca viene atterrata ed al suo posto è stato eretto un pilastro commemorativo.
Dietro l'altare maggiore si può ammirare un affresco su massello con l'immagine della Beata Vergine della Fossetta, dipinta secondo tradizione da Lelio Orsi nel 1564.
Dalla sua fondazione, il Santuario, per la presenza dell'immagine della Beata Vergine, ritenuta miracolosa, è meta di numerosi pellegrinaggi.

LA ROCCA DI NOVELLARA

La fortezza, che sorge nel centro storico della cittadina, è sede del Municipio, del Teatro della Rocca e del Museo Gonzaga.
La prima menzione di Novellara compare in un documento del 962, ma l’edificazione di un “castrum” va collocata all’inizio del XII secolo ed attribuita a Gherardo Malapresa. La fortificazione malapresina sopravvive fino a quando Feltrino Gonzaga, investito del feudo, dà avvio, nel 1371, al suo abbattimento, conservando la sola “turris vetus”, ed all’ideazione del complesso attuale.Questi lavori, protratti per oltre un settantennio, portano alla costruzione del primitivo complesso. La rocca, di forma quadrangolare, era provvista di spesse mura coronate di merli e munita, in ciascuno dei quattro angoli, di un torrione. Aveva due ponti levatoi. Il pianterreno del torrione sud/est della rocca è stato incorporato nel Teatro Comunale, costruito in sostituzione dell’antico Teatro Gonzaga.
Nel 1452 Novellara subisce, da parte delle truppe correggesi, un estenuante assedio che, prolungatosi per due mesi, si conclude con la capitolazione della rocca. I gravi danni arrecati al borgo ed alle sue fortificazioni ancora incomplete vengono arginati da Francesco I Gonzaga. Eletta a fine Cinquecento quale sede permanente della corte signorile, viene trasformata in abitazione residenziale di rappresentanza, perdendo le primitive connotazioni militari. La magnificenza architettonica rinascimentale ed il tentativo dei signori di adeguarvisi conducono Alfonso I Gonzaga ed il fratello Camillo ad arricchire la costruzione di un nuovo piano e di una loggia. Dal 1561 al 1566 vengono decorate le sale del castello, soffittate a cassettoni ed impreziosite da pregevoli dipinti, statue, e grandi camini costruiti in marmo di Verona. Sistemati gli appartamenti residenziali, i lavori si dirigono, nel 1670, sul completamento degli ambienti per la servitù e sull’innalzamento della torre di vedetta.
Quando, nel 1728, muore Filippo Alfonso, erede di Alfonso II, all’età di ventotto anni, l’intero feudo passa in dote alla figlia di Ricciarda Gonzaga, Maria Teresa.  Estintasi la dinastia dei Gonzaga, gli Este vendono, nel 1754, la rocca alla Comunità di Novellara. A causa dello stato pericolante del Belvedere si decreta il suo abbattimento nel 1850, mentre nel 1884 viene costruita una ghiacciaia nei sotterranei a nord/est, dove nel 1901 verranno scoperti dei trabocchetti pieni di ossa umane: macabro ritrovamento preceduto da quello del 1885 nella cappella di San Carlo Borromeo. 

 





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