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MONTEGRIDOLFO

MONTEGRIDOLFO

Montegridolfo è un comune italiano di 1 006, una terra, uomini e cultura di confine. Quale estremo lembo della Romagna, è stato uno dei baluardi a guardia del crinale che separano il versante romagnolo da quello marchigiano. È stato storicamente conteso da Malatesta, Montefeltro, Borgia, Veneziani, chiesa. Mentre ha conservato orgogliosamente la parlata e i costumi della bassa Romagna, reca anche i segni della cultura fiorita nel vicino Montefeltro. Ha ospitato pitture del fanese Pompeo Morganti del santarcangiolese Guido Cagnacci, ha cresciuto un Papa. È parte di quella antica “piccola Roma”, o Romandìola, poi detta Romagna, che oggi è terra con una precisa identità, ricca di fermenti ideali fino ai confini del visionario.

DA VEDERE A partire dalla torre d’ingresso, il castello malatestiano, che racchiude il borgo antico, si presenta con un appropriato restauro, dove ogni cosa è al posto giusto. Ciò contribuisce a creare l’impressione che non si sia persa del tutto la vita di tempi lontani che c’era dentro. L’impianto urbanistico è ancora quello medievale: il terrapieno è circondato da forti mura fiancheggiate da torrioni, e dentro le mura vi sono strette stradine su cui si affacciano le casette, alcune abitate come residenza principale, altre utilizzate per le vacanze.
Il palazzo del Municipio si trova accanto alla torre portaia, mentre il palazzo Viviani, antica dimora signorile, è oggi un apprezzato albergo-ristorante.
Nella piazzetta, la cappellina Viviani e una “Madonnina nera”, collocata nella parete della casa a fianco, sono quanto resta della duecentesca chiesa di Sant’Agostino distrutta dagli eventi bellici del 1944. Ai piedi delle mura castellane sorge la chiesa di San Rocco, eretta nel 1427 e dotata di un bel portale a ogiva di ispirazione gotica. Custodisce una splendida tela di Guido Cagnacci, maestro romagnolo della seduzione e uno dei protagonisti del Seicento.  
Verso valle si incontra la chiesa di San Pietro, le cui origini sono anteriori all’anno Mille, ma che è stata ricostruita nel Secondo dopoguerra. Infine, nella frazione Trebbio sorge il santuario della Beata Vergine delle Grazie, eretto dopo l’apparizione della Madonna nel 1548 e ristrutturata nel 1740; da allora è meta di pellegrinaggi dalla Romagna e dalle vicine Marche. Vi si ammira la tela, cara alla devozione popolare, che il pittore rinascimentale Pompeo Morganti dipinse all’indomani delle apparizioni.

DIVERTIMENTI

Equitazione presso gli agriturismi, bocciodromo, passeggiate, cicloturismo. Circondato di oliveti, il borgo offre anche l’attrattiva e la quiete di percorsi naturalistici e passeggiate sulle colline come alternativa alla vita di mare. Passa per Montegridolfo la “Strada delle colline di Romagna”, istituita dalla Provincia di Rimini con percorsi segnalati e aree di sosta.

Museo della Linea dei Goti
Espone cimeli e armi della battaglia tra Alleati e tedeschi sulla linea difensiva, detta in origine Linea dei Goti e poi Linea Gotica, allestita su ordine di Hitler lungo la fascia sinistra del fiume Foglia, coinvolgendo Montegridolfo; una sezione è dedicata a giornali e stampati di propaganda

 





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