BERTINORO
Bertinoro è un borgo di origine medievale situato su una collina da cui si gode di un magnifico panorama sul mare a sulla pianura romagnola. Per questo motivo è conosciuto come “Il Balcone della Romagna” oltre a essere la “Città del Vino” e la “Città dell’ospitalità”.
COSA VEDERE
Percorrendo le vie acciottolate del borgo di Bertinoro, fra palazzi storici, chiese, abitazioni e i sentieri che costeggiano i resti dell’antica cinta muraria, si respira un’atmosfera medievale. Il cuore medievale di Bertinoro si identifica con Palazzo Ordelaffi, antico palazzo municipale risalente al 1306, il quale custodisce due importanti sale: la Sala del Popolo, utilizzata per le riunioni cittadine, e la Sala della Fama, meglio conosciuta come Sala Quadri perché al suo interno si conserva il ciclo delle tele dedicato alla storia di Bertinoro, opera del pittore Antonio Zambianchi.
Situata in Piazza della Libertà è la Torre dell’Orologio che, in passato, grazie alla sua notevole altezza, fungeva da faro per i naviganti. La cattedrale, dedicata a Santa Caterina di Alessandria patrona del borgo, è situata sempre nella piazza principale, e fu edificata alla fine del sec. XVI e ultimata nel 1601.
Da non perdere è inoltre la Rocca: costruita prima dell’anno Mille, nel 1302 ospitò persino Dante Alighieri. Dal 1994 è sede del Centro Residenziale Universitario di Alta formazione e Ricerca di Bertinoro e dal 2010 è sede anche del Museo Interreligioso, dedicato a studi, ricerche e opere d’arte sulle tre grandi religioni monoteiste.
L’ospitalità è al centro della vita di comunità di Bertinoro: alcuni documenti narrano di come la consuetudine dell’ospitalità fosse attitudine già presente all’epoca. Nel cuore del paese risiede uno dei principali monumenti, la Colonna delle Anella, nota anche come colonna dell’ospitalità. Fu fatta costruire per volontà di Guido del Duca e Arrigo Mainardi, per porre fine ai continui scontri tra le famiglie nobili del luogo. La colonna aveva 12 anelli, ad ognuno corrispondeva una famiglia: quando un pellegrino giungeva a Bertinoro e legava il suo bastone o la sua cavalcatura ad uno degli anelli, veniva ospitato dalla famiglia che esso rappresentava.
Esemplificativa dell’attitudine all’ospitalità è l’opera dell’artista G. Bardeggia: la campana dell’Albana, una campana augurale per Bertinoro e per tutta la Romagna.
Vi sono due strade che meritano di essere visitate: la strada della Vendemmia e quella dei Mestieri Scomparsi.Si tratta di due vie del borgo in cui artisti locali espongono le proprie opere in maniera stabile, rappresentando i due diversi temi. La prima è via Vendemini, un vicolo di circa 100 metri in cui si susseguono sette tele rappresentanti i momenti salienti della vendemmia; la seconda invece, ospita sei dipinti di artisti contemporanei che celebrano le antiche tradizioni di Bertinoro e le abilità manuali dei suoi abitanti.
LA TAVOLA
Bertinoro è rinomato in tutta la Romagna per l’eccellenza dei suoi prodotti tipici, primo tra tutti il vino. L’Albana, chiamato anche “l’oro di Bertinoro”, è un vino bianco DOCG prodotto da vitigni autoctoni romagnoli. Il Sangiovese, che rappresenta lo specifico terroir della zona, per cui la menzione geografica “Bertinoro” può essere utilizzata solo nella produzione del “re” dei vini: il Romagna Sangiovese DOC Riserva. Ci sono inoltre due vini molto particolari: il Pagadebit e il Cagnina di Romagna, vini locali sopravvissuti grazie alla volontà dei viticoltori di preservare e valorizzarli. Il Pagadebit è un vitigno che produce uve bianche ed è così chiamato per la sua resistenza: anche nelle cattive annate riusciva sempre a produrre una minima quantità che permetteva al vignaiolo di “pagare i debiti”. Il Cagnina invece è un vino che va consumato molto giovane, subito dopo la vendemmia, accompagnandolo a sapori dolci.
Tipici di Bertinoro sono inoltre la Saba, uno sciroppo d’uva utilizzato per insaporire bevande e alimenti; il Savor, una marmellata contadina casereccia, prodotta nel periodo seguente alla vendemmia; l’olio extravergine di oliva DOP “Colline di Romagna” e, infine, gli immancabili piadina e squacquerone che, rappresentano il gusto autentico e genuino della Romagna.