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RUBIERA

RUBIERA

Il territorio comunale si estende ai lati della Via Emilia, a partire dalle casse d'espansione del fiume Secchia, ed è un importante centro industriale.

CORTE OSPITALE

Uno dei più importanti ospedali per pellegrini che sorgevano fra Secchia ed Enza lungo il corso della via Emilia era proprio quello di Rubiera. Sorto all’incrocio fra la strada ed il fiume, l’ospizio fronteggiava il passaggio continuo di pellegrini e viandanti sulla via Emilia. Da Rubiera passavano in molti. Il più antico ospedale per pellegrini, gestito da una piccola comunità di benedettini, esisteva forse già nel 1179. La nobile famiglia Sacrati, subentrata come patrocinatrice dell’ospedale, ne curò la ricostruzione.   L’ospizio offriva l’ospitalità di una notte e di un solo pasto ai pellegrini ed ai viandanti. Chi non poteva fermarsi riceveva un po’ di pane o qualche capo di vestiario. Per gli ammalati funzionava un’infermeria ed era fornita anche l’assistenza religiosa. L ’ospitale seppur con alterne vicende, mantenne la sua funzione fino al 1768 quando in duca di Modena Francesco III soppresse tutti gli ospedali del suo Stato. Passata di mano in mano la Corte di Rubiera, così viene chiamata, continuò a degradarsi, finché l’edificio venne acquistato dal Comune di Rubiera che ne iniziò il restauro, ora terminato, che restituisce alla comunità l’importante complesso storico.   Gli ambienti funzionali all’attività dell’ospizio quali refettori e dormitori sono disposti intorno all’ampio cortile centrale con porticato a crociera sostenuto da 36 colonne. Il complesso monumentale è ora sede di tre importanti associazioni culturali: La Corte Ospitale, centro di produzione, promozione, ricerca, museo e documentazione teatrale; il Parco fluviale del fiume Secchia nato per la gestione, la tutela e la riqualificazione del territorio interessato dalle “casse di espansione del fiume Secchia ” e dalla Riserva Naturale Orientata; Linea di Confine progetto culturale di rilevazione fotografica del territorio.

 CHIESA DELL'ANNUNZIATA

Nel 1710 il marchese Scipione Sacrati promosse la costruzione di una nuova chiesa dedicata alla SS. Annunciazione dirimpetto al palazzo Sacrati. L’edificio fu realizzato dalla Confraternita dell’Annunziata su un’area venduta dai Sacrati, con abitazioni civili. La costruzione ebbe inizio il 24 agosto 1710 e ebbe termine nell’arco di tre anni. In origine la chiesa era priva di cantoria ed aveva solo due altari laterali. Dopo alterne vicende che ne decretarono la chiusura (1799) o la trasformazione in deposito di foraggio (1915) dalla la seconda guerra mondiale in poi, a più riprese, sono stati compiuti alcuni lavori di restauro.

PIEVE ROMANICA DI SAN FAUSTINO E GIOVITA

Secondo la tradizione il primitivo tempio venne fatto costruire dalla contessa Matilde di Canossa che nella zona possedeva diversi beni. La Pieve è una delle più antiche della diocesi.Nella parte posteriore sono visibili le tre absidi ripartite da lesene e caratterizzate dalla sequenza degli archetti, alcune mensolature presentano elementi geometrici, altre la raffigurazione di animali simbolici. Sono anche notevoli le finestrature oblunghe a stipite strombato. L’architettura interna è stata ampiamente trasformata e solo in parte sono visibili alcuni elementi dell’antica struttura. All’interno un tabernacolo in marmo di Carrara, un prezioso affresco duecentesco della Madonna con Bambino e una tela cinquecentesca raffigurante i SS. Faustino e Giovita.

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