PAVIA
Pavia è un comune della Lombardia di 72 733 abitanti, capoluogo della provincia omonima. Posta a sud di Milano, lungo l'itinerario della Via Francigena e sulle rive del fiume Ticino, poco a nord dalla confluenza di quest'ultimo nel Po, la città affonda le sue origini all'epoca delle tribù galliche; successivamente divenne municipium romano con il nome di Ticinum. Nel Medioevo fu capitale del regno longobardo e dal 1361 è sede di un'università. Le origini antiche e un passato storico di rilievo hanno lasciato in eredità a Pavia un ragguardevole patrimonio artistico.
CASTELLO VISCONTEO Fu edificato da Galeazzo II Visconti a partire dal 1360 e terminato in soli cinque anni. Più che castello militare di difesa fu splendida e raffinata residenza di corte. Questa destinazione è sottolineata dalle eleganti bifore e trifore in cotto e dal raffinato gusto decorativo del cortile. Dei grandi cicli affrescati con battaglie, scene di caccia e di vita cortese che impreziosivano sale, porticati e logge, rimangono alcune significative testimonianze. Fra queste il completo decoro della Sala Azzurra, splendida di ori e lapislazzuli, e quella del piano superiore della medesima torre, forse sede della rinomata biblioteca viscontea, che fu ricca di mille codici e ordinata da Francesco Petrarca. Utilizzato a lungo come caserma militare, dotato in età napoleonica di un sopralzo con tetto che maschera la merlatura, nel Novecento il Castello è stato acquistato dal Comune, restaurato e adibito a sede culturale: ospita infatti le varie sezioni dei Musei Civici e sale per mostre d’arte temporanee.
BASILICA DI SAN MICHELE MAGGIORE La Basilica di San Michele Maggiore, situata in pieno centro storico, è considerato il più antico monumento religioso di Pavia. Stupendo esempio di stile romanico lombardo, la prima costruzione, intitolata a san Michele Arcangelo, fu edificata in epoca longobarda sul sito della cappella del Palazzo Reale, ma venne distrutta da un incendio nel 1004. L’odierno edificio fu eretto a cavallo tra l’XI secolo e il XII secolo e portato a termine nel 1155. Questa chiesa custodisce numerose tracce di quando la città di Pavia era capitale del regno italico, infatti qui si tennero sontuose celebrazioni ed incoronazioni di re ed imperatori. Con pianta a croce latina e tre navate a cui corrispondono i tre portali sul prospetto, la basilica è lunga 55 metri e larga 38 all’altezza del transetto. Le volte della navata principale, furono rifatte da Agostino da Candia verso la fine del Quattrocento. Sul fronte a capanna della Basilica di San Michele si trovano cinque piccole bifore, tre monofore e una croce inclusa tra due occhi di bue come da rifacimento ottocentesco. Abbelliti, inoltre, da una piccola loggia formata da ventidue arcatelle e dai contrafforti con pilastri a fascio, i tre portali e le fasce parallele sono coperti da bassorilievi che rappresentano esseri umani, animali e creature mostruose.
DUOMO DI PAVIA ll Duomo, intitolato a Santo Stefano, viene fondato nel 1488 con l’intenzione di dare alla città di Pavia una nuova Cattedrale e artefice di tale rinnovamento è il Cardinale Ascanio Maria Sforza, fratello di Ludovico il Moro. In precedenza esisteva una Cattedrale doppia, costituita da due chiese affiancate, di età romanica, a loro volta frutto di ricostruzione di edifici preesistenti più antichi. Della seconda è ancora visitabile la cripta, mentre gran parte del materiale lapideo è conservato presso i Musei Civici. Alle prime fasi costruttive, in particolare della cripta, si lega la figura di Donato Bramante. Anche Leonardo Da Vinci viene chiamato insieme a Francesco di Giorgio Martini per fornire un parere sulla costruzione. Il Duomo è però frutto di interventi che si sono susseguiti nel corso del tempo. Il cantiere si conclude solamente nel 1933. L’impianto è a croce greca imperfetta e l’incrocio è sormontato da una cupola, la terza in Italia per grandezza, progettata nel 1885 da Carlo Maciachini. All’interno del Duomo sono custodite e venerate le spoglie del patrono San Siro e le reliquie delle Santissime Spine.
ORTO BOTANICO DI PAVIA Uno dei più antichi in Europa, si estende per un totale di due ettari comprese le serre, costruite in periodi diversi. Al suo interno si possono apprezzare le collezioni di piante provenienti da tutti i paesi del mondo. Si suddivide in zone dedicate alle rose, alle gimnosperme e alle angiosperme, poi si passa all’area delle serre: la serra Briosi della piante mediterranee e utilitarie, la serra Tomaselli delle piante tropicali e la storica serra Scopoliana, con le cicadacee e le succulente (piante grasse). Subito dietro si trova l’arboreto, la parte più selvatica dell’Orto. Altra peculiarità è la presenza di un esemplare secolare e maestoso di platano ibrido (alto più di 50 m), molto affascinante per i bambini, piantato nel lontano 1778 da Giovanni Scopoli in onore della venuta di Maria Teresa d’Austria a Pavia e in commemorazione della morte del famoso scienziato, viaggiatore e studioso svedese Linneo. Alla fine del giardino è possibile vedere, nella vasca delle rane, un esemplare di cipresso calvo di origini canadesi.
BROLETTO L’edificio del Broletto era la sede storica delle riunioni municipali (dall’XI al XVI sec.), via via ampliato per rispondere alle crescenti esigenze dell’istituzione comunale. Secondo la tipica soluzione dei palazzi pubblici, ogni corpo di fabbrica accoglie al pian terreno un porticato e al piano superiore una sala di vaste dimensioni, destinata alle adunanze. L’ala meridionale è stata recentemente restaurata ed è sede di varie istituzioni culturali cittadine e di uno spazio per le arti contemporanee. La parte nord, che affaccia sulla Piazza Grande, è caratterizzata dalla loggia cinquecentesca che dà diretto accesso al salone “degli affreschi”.
CERTOSA DI PAVIA A sette chilometri a nord della città si trova il monastero della Certosa. Fu Gian Galeazzo Visconti a volere il grandioso complesso al limite del parco, con funzione oltre che di cappella privata per la devozione anche di mausoleo famigliare. La prima pietra venne posta nel 1396, in pieno periodo tardogotico, ma solo nella seconda metà del Quattrocento l’edificio venne completato nella ricca veste decorativa rinascimentale, che lo rende uno dei monumenti più prestigiosi dell’arte italiana. Da ammirare sono in particolare la splendida decorazione scultorea della facciata, in marmi bianchi e policromi, il trittico in dente di ippopotamo nella sacrestia vecchia, il superbo ciclo pittorico affrescato dal Bergognone nel transetto della chiesa, l’incredibile lavoro di intaglio ligneo del coro, e le ricche ornamentazioni in cotto dei due chiostri.