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PAVULLO NEL FRIGNANO

PAVULLO NEL FRIGNANO

Con i suoi 17.400 abitanti, Pavullo nel Frignano è di fatto il capoluogo di riferimento dell’appennino modenese.
Un ampio territorio (secondo comune per estensione in tutta la provincia), posto nel centro di un altopiano circondato da crinali di diversa altezza su cui dominano le alture di Montecuccolo e Gaiato, sulle colline che fanno da spartiacque tra le valli dei fiumi Panaro e Secchia, a sud del capoluogo. L’altitudine va da 372 a 926 metri (torre di Gaiato). Numerose le frazioni tra cui le più importante sono quelle di Coscogno, Gaiato, Benedello, Frassineti. Ha dato i natali ad alcuni importanti artisti come Walter Mac Mazzieri, Gino Covili e Azeglio Babbini.

AEROPORTO PAOLUCCI
Costruito nel 1928, ha una pista asfaltata di oltre 1 km di lunghezza; è sede dell’elisoccorso. È l’aeroporto più alto d’Italia dopo quello di Asiago.

CASTELLO DI MONTECUCCOLO
Il Castello di Montecuccolo, con l’annesso borgo medievale sorge nella località omonima a circa 3 km dal centro di Pavullo. La prima menzione scritta della località “Mons qui vocatur Cuculi” risale al 1027, epoca in cui viene occupato da una famiglia di feudatari che il Sorbelli ritiene discesa dalla Germania. Nella foresteria trovano sistemazione i servizi di accoglienza e l’allestimento di una sezione storica e biografica dedicata a Raimondo Montecuccoli, famoso scrittore e condottiere asburgico, che qui nacque nel 1609.  
Con le collezioni artistiche “Il Paese ritrovato” di Gino Covili e “Raffaele Biolchini” grafiche e sculture, e con il Museo Naturalistico del Frignano “Ferruccio Minghelli”, il castello si offre al pubblico in una veste compiuta e accogliente proponendo un percorso culturale e turistico che unisce arte, storia e scoperta del territorio. All’interno delle mura dell’antico castello sono presenti anche alcuni luoghi religiosi e di culto, come la Chiesa di S. Lorenzo, situata sul versante Est della cinta muraria.

PALAZZO DUCALE
Fatto costruire dal duca Francesco IV nella località di montagna allora più facilmente raggiungibile da Modena, grazie alla via Giardini, già realizzata nella seconda metà del ‘700, fu progettato da Sante Cavani ingegnere, matematico e professore dei Cadetti Pionieri, secondo i canoni neo classici del tempo con un preciso impianto simmetrico. La posa della prima pietra avvenne nel 1830, con una fastosa cerimonia. In quell’occasione, come era usanza dei tempi, si posero nelle fondazioni, entro cassette di piombo, medaglie e monete a testimonianza del periodo storico e del duca allora regnante. Francesco V usò il Palazzo come residenza estiva per poco più di un decennio fino all’Unità d’Italia: piano sotterraneo per le cantine, piano terreno per servizi e cucine, piano nobile, comunicante con il parco attraverso il pontile sul retro, per la residenza della famiglia reale; secondo piano per le stanze della servitù. L’architettura del palazzo si avvale anche di un accurato studio degli elementi di arredo esterni, come lo scalone di accesso dalla via Giardini, a doppia rampa ellittica e le recinzioni modulate su piastroni tondi di varie dimensioni, da quelli piccoli della Fontanina e del Palazzo dei Cacciatori, fino a quelli grandi di accesso al Parco.

PARCO DUCALE
Il Parco ducale di Pavullo, pensato e realizzato come naturale complemento del Palazzo, risale alla prima metà dell’800. Fu incaricato di curarne la realizzazione l’ingegnere tedesco Carlo Huller, che iniziò i lavori nel 1842. La tipologia botanica originaria del Parco di Pavullo era molto più varia di quella attuale; alcune piante, quelle autoctone, provenivano dal vivaio dell’Orto di Castello della famiglia Lollini, che aveva la proprietà di molte zone a nord est del Parco, prima che il duca Francesco IV le acquisisse. Numerose sono le essenze arboree e arbustive della zona, e non mancano piante esotiche, mentre non sono presenti alberi da frutto. Attraverso il parco è possibile osservare quasi tutti i tipi di vegetazione della zona: il querceto, il bosco di aghifoglie, il bosco di latifoglie con prevalenza di aceri, frassini e cerri, la vegetazione della siepe e del muretto.



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