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BORGO VIRGILIO

Comune di 14.500 abitanti, di recente istituzione (2014) dopo la fusione di Cerese e Borgoforte è collocato nel cuore della zona Grande Mantova. Borgo Virgilio è famoso per aver dato i natali nel 70 A.C. al sommo Publio Virgilio Marone (Virgilio), considerato il più grande poeta della latinità. E’ suddiviso in numerose frazioni e località tra cui Cerese, Pietole e Borgoforte.
CHIESA DI SAN CELESTINO
Il prospetto dell’attuale chiesa parrocchiale di Pietole, edificata tra il 1833 e il 1835, dichiara il neoclassicismo del progettista, l’architetto Giovanni Battista Vergani. Al di sopra del portale bronzeo, opera dello scultore Maffeis di Ponte di Legno (1978), nei cui scomparti sono rappresentati Momenti del pontificato di San Celestino I papa, è murata una formella marmorea che rappresenta San Pietro. Nell’interno, di apprezzabile spazialità, sulla parete destra e ai lati dell’arcata che inquadra la cappella, sono disposte sulla parete statue in stucco che rappresentano Sant’Anna e San Giuseppe; sulla parete opposta, con analoga collocazione si riconoscono le rappresentazioni, a figura intera, di San Pietro e Sant’Agnese.
CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Costruita dal 1723 al 1729, la chiesa si presenta nella forma assegnatale dall’architetto ticinese Giovanni Maria Borsotto. La facciata, di pietra a vista e a due ordini, ha un andamento mosso ed il timpano, nella parte sopra l’ingresso è interrotto da una nicchia che ospita la statua in pietra di S. Giovanni Battista. All’interno tele di Giuseppe Bazzani e Francesco Borgani.
CHIESA DI SAN GIORGIO MARTIRE
L’imponente mole di questa chiesa, situata in località Romanore in fregio alla Statale Cisa, è stata ultimata nel 1798, secondo il progetto dell’architetto veronese Paolo Pozzo, con manifeste tendenze neocinquecentesche.
CORTE VIRGILIANA
La Corte Virgiliana, in origine Corte di Pietole, si trova ad Andes, Pietole Vecchia, a ridosso del fiume Mincio e del Mons Virgilii, area che la tradizione voleva abitata da Virgilio. Pregevole esempio di corte rurale gonzaghesca, si presenta come un’imponente struttura chiusa, articolata in vari corpi di fabbrica attorno a due vasti cortili comunicanti, difesa da torri passanti e da muri di cinta. La Corte Virgiliana fece parte dei possedimenti dei Gonzaga sin dall’inizio della loro signoria. In occasione della dieta indetta nel 1459, fu qui che il papa Pio II Piccolomini venne accolto da Ludovico II prima della sua entrata in città. Con Francesco II la corte fu oggetto di importanti lavori di ristrutturazione e ampliamento. Al duca Guglielmo è attribuita invece la costruzione delle grandi stalle, mentre al duca Ferdinando l’arricchimento dell’intero complesso attraverso «superbissime fabriche». Le fonti di metà cinquecento attestano l’esistenza al suo interno di un ambiente detto “sala de Virgilio” con un ciclo pittorico dedicato al poeta. Del complesso originale restano oggi gli ampi cortili, le meravigliose stalle ed un fabbricato «cospicuo e solenne» attribuito all’architetto Antonio Maria Viani e risalente alla prima metà del seicento.
FORTE MAGNAGUTI
Il forte di Borgoforte, detto Forte Centrale o Magnaguti, dal cognome del conte Ercole ex proprietario del terreno, è uno dei quattro forti della doppia testa di ponte costruita dall’Impero austriaco dal 1859 al 1861. Sorge vicino al Po, a nord di Borgoforte, su una superficie di 57 mila mq ed è l’unico rimasto integro, mentre gli altri due, Rocchetta e Bocca di Ganda, a circa 1300 metri dal Forte Centrale, a monte e a valle sull’argine maestro del Po, servivano ad attraversare il fiume per collegarsi all’altro forte, detto “Noyeau”, di Motteggiana, che costituiva propriamente la testa di ponte sulla riva destra del Po. Testimonianze del tempo dicono che il forte di Borgoforte sia rimasto integro perché un valoroso abitante tagliò la miccia di accensione; in altri documenti si avanza l’ipotesi che gli ufficiali austriaci non volessero rovinare le case, e gli abitanti, del paese dove essi alloggiavano con i loro attendenti, mentre i soldati risiedevano nella caserma centrale.
FORTE NAPOLEONICO
Il Forte di Pietole o Forte Napoleonico è un forte costruito nel 1808 dal generale francese François de Chasseloup-Laubat, inviato di Napoleone, che lo edificò contemporaneamente a quelli di Belfiore e di San Giorgio a difesa della vicina città di Mantova. A fine secolo, passò agli austriaci, che lo completarono e lo potenziarono per adattarlo a polveriera. In seguito la città di Mantova si ritrovò a far parte del Regno d’Italia e, allo scoppio della prima guerra mondiale, il forte fu utilizzato come deposito anche per armi. Purtroppo il 28 aprile 1917 si ebbe un incendio, che distrusse gran parte della polveriera. Nel seguito il forte fu lasciato a se stesso e i militari lo abbandonarono definitivamente nel 1983. Da allora il forte giace in mezzo al bosco.
Il forte godeva di una massiccia struttura fortificata, difesa su tre dei quattro lati da grandi terrapieni e da quattro bastioni. Attaccati a questi si trovavano le casermette per la difesa del vicino fossato, che si distendeva lungo le mura perimetrali. Lungo il suo perimetro, scorre una strada coperta, che si mette in comunicazione con l’interno della fortezza in due punti. La sua particolarità sono le gallerie che scorrono al di sotto della fortificazione. Infatti, vi sono alcune gallerie di contromina che, in caso di necessità, potevano essere minate e fatte saltare in aria, distruggendo le forze nemiche al di sopra di esse. Il Forte è oggi proprietà del Comune di Borgo Virgilio, che lo ha acquisito dal Demanio dello Stato. Ad oggi il Forte è visitabile eccezionalmente su specifica richiesta all’ufficio cultura comunale, compatibilmente con la fruibilità della struttura, a seconda dei periodi dell’anno (primavera e autunno).
MONUMENTO A VIRGILIO
La necessità che la frazione di Pietole, patria di Virgilio in quanto sorta sull’area dell’antica Andes, dovesse ornarsi di un monumento dedicato a Virgilio dopo il fallito progetto francese di creare una vasto parco Virgiliano, fu sostenuta a partire dal 1870 da diversi studiosi e cultori di storia patria. Nel 1882 alcuni cittadini pietolesi presero l’iniziativa affinchè fosse eretta nel paese una colonna sormontata dal busto del poeta. Con il sostegno dall’autorità municipale, fu individuato il luogo dove collocare il monumento: esattamente sull’incrocio tra la via che porta a San Benedetto Po e la strada per Pietole vecchia, in asse con la chiesa. Il monumento venne circondato da un piccolo giardino realizzato con le essenze arboree cantate da Virgilio. L’architettura e la direzione dei lavori fu affidata a Carlo Andreani che realizzò un basamento sormontato da un piedistallo su cui poggia il fusto di colonna con capitello dorico. La statua fu invece modellata da Agamennone Paganini e realizzata in ghisa con finitura a bronzo. In occasione dell’inaugurazione, il 30 novembre 1884, ad ulteriore orna- mento fu collocata una grande corona di ferro battuto. Il monumento venne inaugurato alla presenza di Giosuè Carducci, all’epoca Ispettore Superiore Scolastico, che declamò un proprio discorso inaugurale accolto dal pubblico con grande commozione.
MUSEO VIRGILIANO
Il museo Virgiliano, la cui apertura è stata resa possibile grazie alla donazione dello stabile al Comune di Virgilio da parte degli eredi del pietolese grande appassionato di archeologia Vincenzo Prati, unisce l’antica tradizione del luogo alle suggestioni dell’arte contemporanea. Al suo interno sono infatti conservate la collezione archeologica Vincenzo Prati e la collezione di arte moderna “Ugo Celada”, che espone 55 dipinti del pittore Ugo Celada nato a Virgilio nel 1895. Il museo è inoltre arricchito da una sezione dedicata a Virgilio che propone un percorso didattico dedicato e espone volumi di interesse storico e letterario e una pregevole ceramica rinascimentale raffigurante il sommo poeta. La collezione archeologica raccoglie vasi cinerari e monete di epoca romana rinvenuti a partire dal 1873 da Vincenzo Prati in terreni situati a Pietole Vecchia. Le monete romane appartengono ad un periodo compreso tra il II-I sec. a. C. e il IV sec. d. C. I vasi cinerari risalgono alle fasi Media e Recente dell’età del Bronzo (seconda metà XV - inizio XII a. C.), quando il territorio mantovano appariva come un fitto susseguirsi di insediamenti dediti all’agricoltura e all’allevamento. Delle originarie 150 urne si conservano le dieci confluite al Museo e le quattro donate dal Prati al Museo Pigorini di Roma.
SASSO DI VIRGILIO
Collocato originariamente a ridosso dell’argine del Mincio, il cosiddetto “sasso di Virgilio” è attualmente sito a Pietole Vecchia, al centro di piazzetta Schiatti. Secondo la tradizione su tale frammento lapideo il Sommo Poeta sedeva a guardare il fiume immaginando l’edificazione in quel luogo di un tempio a Cesare. La pietra in realtà, secondo alcuni studi, doveva segnare il punto dove si ergeva la vecchia chiesa parrocchiale di San Celestino, prima che l’abitato di Pietole Vecchia venisse abbattuto dai francesi, tra il 1809 e il 1813, per ragioni di carattere militare legati alla realizzazione del forte di Pietole, punto di forza delle fortificazioni poste a difesa della zona a sud di Mantova.Leggi di più...
CHIESA DI SAN CELESTINO
Il prospetto dell’attuale chiesa parrocchiale di Pietole, edificata tra il 1833 e il 1835, dichiara il neoclassicismo del progettista, l’architetto Giovanni Battista Vergani. Al di sopra del portale bronzeo, opera dello scultore Maffeis di Ponte di Legno (1978), nei cui scomparti sono rappresentati Momenti del pontificato di San Celestino I papa, è murata una formella marmorea che rappresenta San Pietro. Nell’interno, di apprezzabile spazialità, sulla parete destra e ai lati dell’arcata che inquadra la cappella, sono disposte sulla parete statue in stucco che rappresentano Sant’Anna e San Giuseppe; sulla parete opposta, con analoga collocazione si riconoscono le rappresentazioni, a figura intera, di San Pietro e Sant’Agnese.
CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Costruita dal 1723 al 1729, la chiesa si presenta nella forma assegnatale dall’architetto ticinese Giovanni Maria Borsotto. La facciata, di pietra a vista e a due ordini, ha un andamento mosso ed il timpano, nella parte sopra l’ingresso è interrotto da una nicchia che ospita la statua in pietra di S. Giovanni Battista. All’interno tele di Giuseppe Bazzani e Francesco Borgani.
CHIESA DI SAN GIORGIO MARTIRE
L’imponente mole di questa chiesa, situata in località Romanore in fregio alla Statale Cisa, è stata ultimata nel 1798, secondo il progetto dell’architetto veronese Paolo Pozzo, con manifeste tendenze neocinquecentesche.
CORTE VIRGILIANA
La Corte Virgiliana, in origine Corte di Pietole, si trova ad Andes, Pietole Vecchia, a ridosso del fiume Mincio e del Mons Virgilii, area che la tradizione voleva abitata da Virgilio. Pregevole esempio di corte rurale gonzaghesca, si presenta come un’imponente struttura chiusa, articolata in vari corpi di fabbrica attorno a due vasti cortili comunicanti, difesa da torri passanti e da muri di cinta. La Corte Virgiliana fece parte dei possedimenti dei Gonzaga sin dall’inizio della loro signoria. In occasione della dieta indetta nel 1459, fu qui che il papa Pio II Piccolomini venne accolto da Ludovico II prima della sua entrata in città. Con Francesco II la corte fu oggetto di importanti lavori di ristrutturazione e ampliamento. Al duca Guglielmo è attribuita invece la costruzione delle grandi stalle, mentre al duca Ferdinando l’arricchimento dell’intero complesso attraverso «superbissime fabriche». Le fonti di metà cinquecento attestano l’esistenza al suo interno di un ambiente detto “sala de Virgilio” con un ciclo pittorico dedicato al poeta. Del complesso originale restano oggi gli ampi cortili, le meravigliose stalle ed un fabbricato «cospicuo e solenne» attribuito all’architetto Antonio Maria Viani e risalente alla prima metà del seicento.
FORTE MAGNAGUTI
Il forte di Borgoforte, detto Forte Centrale o Magnaguti, dal cognome del conte Ercole ex proprietario del terreno, è uno dei quattro forti della doppia testa di ponte costruita dall’Impero austriaco dal 1859 al 1861. Sorge vicino al Po, a nord di Borgoforte, su una superficie di 57 mila mq ed è l’unico rimasto integro, mentre gli altri due, Rocchetta e Bocca di Ganda, a circa 1300 metri dal Forte Centrale, a monte e a valle sull’argine maestro del Po, servivano ad attraversare il fiume per collegarsi all’altro forte, detto “Noyeau”, di Motteggiana, che costituiva propriamente la testa di ponte sulla riva destra del Po. Testimonianze del tempo dicono che il forte di Borgoforte sia rimasto integro perché un valoroso abitante tagliò la miccia di accensione; in altri documenti si avanza l’ipotesi che gli ufficiali austriaci non volessero rovinare le case, e gli abitanti, del paese dove essi alloggiavano con i loro attendenti, mentre i soldati risiedevano nella caserma centrale.
FORTE NAPOLEONICO
Il Forte di Pietole o Forte Napoleonico è un forte costruito nel 1808 dal generale francese François de Chasseloup-Laubat, inviato di Napoleone, che lo edificò contemporaneamente a quelli di Belfiore e di San Giorgio a difesa della vicina città di Mantova. A fine secolo, passò agli austriaci, che lo completarono e lo potenziarono per adattarlo a polveriera. In seguito la città di Mantova si ritrovò a far parte del Regno d’Italia e, allo scoppio della prima guerra mondiale, il forte fu utilizzato come deposito anche per armi. Purtroppo il 28 aprile 1917 si ebbe un incendio, che distrusse gran parte della polveriera. Nel seguito il forte fu lasciato a se stesso e i militari lo abbandonarono definitivamente nel 1983. Da allora il forte giace in mezzo al bosco.
Il forte godeva di una massiccia struttura fortificata, difesa su tre dei quattro lati da grandi terrapieni e da quattro bastioni. Attaccati a questi si trovavano le casermette per la difesa del vicino fossato, che si distendeva lungo le mura perimetrali. Lungo il suo perimetro, scorre una strada coperta, che si mette in comunicazione con l’interno della fortezza in due punti. La sua particolarità sono le gallerie che scorrono al di sotto della fortificazione. Infatti, vi sono alcune gallerie di contromina che, in caso di necessità, potevano essere minate e fatte saltare in aria, distruggendo le forze nemiche al di sopra di esse. Il Forte è oggi proprietà del Comune di Borgo Virgilio, che lo ha acquisito dal Demanio dello Stato. Ad oggi il Forte è visitabile eccezionalmente su specifica richiesta all’ufficio cultura comunale, compatibilmente con la fruibilità della struttura, a seconda dei periodi dell’anno (primavera e autunno).
MONUMENTO A VIRGILIO
La necessità che la frazione di Pietole, patria di Virgilio in quanto sorta sull’area dell’antica Andes, dovesse ornarsi di un monumento dedicato a Virgilio dopo il fallito progetto francese di creare una vasto parco Virgiliano, fu sostenuta a partire dal 1870 da diversi studiosi e cultori di storia patria. Nel 1882 alcuni cittadini pietolesi presero l’iniziativa affinchè fosse eretta nel paese una colonna sormontata dal busto del poeta. Con il sostegno dall’autorità municipale, fu individuato il luogo dove collocare il monumento: esattamente sull’incrocio tra la via che porta a San Benedetto Po e la strada per Pietole vecchia, in asse con la chiesa. Il monumento venne circondato da un piccolo giardino realizzato con le essenze arboree cantate da Virgilio. L’architettura e la direzione dei lavori fu affidata a Carlo Andreani che realizzò un basamento sormontato da un piedistallo su cui poggia il fusto di colonna con capitello dorico. La statua fu invece modellata da Agamennone Paganini e realizzata in ghisa con finitura a bronzo. In occasione dell’inaugurazione, il 30 novembre 1884, ad ulteriore orna- mento fu collocata una grande corona di ferro battuto. Il monumento venne inaugurato alla presenza di Giosuè Carducci, all’epoca Ispettore Superiore Scolastico, che declamò un proprio discorso inaugurale accolto dal pubblico con grande commozione.
MUSEO VIRGILIANO
Il museo Virgiliano, la cui apertura è stata resa possibile grazie alla donazione dello stabile al Comune di Virgilio da parte degli eredi del pietolese grande appassionato di archeologia Vincenzo Prati, unisce l’antica tradizione del luogo alle suggestioni dell’arte contemporanea. Al suo interno sono infatti conservate la collezione archeologica Vincenzo Prati e la collezione di arte moderna “Ugo Celada”, che espone 55 dipinti del pittore Ugo Celada nato a Virgilio nel 1895. Il museo è inoltre arricchito da una sezione dedicata a Virgilio che propone un percorso didattico dedicato e espone volumi di interesse storico e letterario e una pregevole ceramica rinascimentale raffigurante il sommo poeta. La collezione archeologica raccoglie vasi cinerari e monete di epoca romana rinvenuti a partire dal 1873 da Vincenzo Prati in terreni situati a Pietole Vecchia. Le monete romane appartengono ad un periodo compreso tra il II-I sec. a. C. e il IV sec. d. C. I vasi cinerari risalgono alle fasi Media e Recente dell’età del Bronzo (seconda metà XV - inizio XII a. C.), quando il territorio mantovano appariva come un fitto susseguirsi di insediamenti dediti all’agricoltura e all’allevamento. Delle originarie 150 urne si conservano le dieci confluite al Museo e le quattro donate dal Prati al Museo Pigorini di Roma.
SASSO DI VIRGILIO
Collocato originariamente a ridosso dell’argine del Mincio, il cosiddetto “sasso di Virgilio” è attualmente sito a Pietole Vecchia, al centro di piazzetta Schiatti. Secondo la tradizione su tale frammento lapideo il Sommo Poeta sedeva a guardare il fiume immaginando l’edificazione in quel luogo di un tempio a Cesare. La pietra in realtà, secondo alcuni studi, doveva segnare il punto dove si ergeva la vecchia chiesa parrocchiale di San Celestino, prima che l’abitato di Pietole Vecchia venisse abbattuto dai francesi, tra il 1809 e il 1813, per ragioni di carattere militare legati alla realizzazione del forte di Pietole, punto di forza delle fortificazioni poste a difesa della zona a sud di Mantova.

