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SAN GIORGIO DI MANTOVA
Il Comune di San Giorgio di Mantova si trova alla sinistra del fiume Mincio, alle porte della città di Mantova. Il Comune ha preso il nome dal sobborgo di Mantova che, secondo Carlo D’Arco, è venuto creandosi attorno ad una chiesa edificata nell’anno 859 e dedicata a San Giorgio, prendendo il nome dalla chiesa stessa. Dell`antico borgo medievale a ridosso della citta virgiliana rimane solamente il cosiddetto “Ostello di Sparafucile”, che deve il suo nome al sicario che avrebbe ucciso erroneamente Gilda anziché il Duca di Mantova, personaggio di una delle opere piu conosciute e apprezzate di Giuseppe Verdi, il Rigoletto. Il territorio comunale assunse la denominazione definitiva ed attuale di “San Giorgio di Mantova” con un Regio Decreto del 1867. Attualmente conta circa 9.000 abitanti. Tra i suoi personaggi illustri, Lucio Campiani, stimato maestro compositore di musica, che scrisse alcune opere teatrali, egli fu il maggiore musicista mantovano del secolo scorso.
CHIESA DI SAN GIORGIO MARTIRE
Intorno alla chiesa moderna, di impianto circolare, corre un porticato; delle ampie aperture che danno luce all’interno, alcune sono istoriate, opera del sacerdote bresciano don Renato Laffranchi. All’interno, le sculture in terracotta sono dell’artista contemporaneo Andrea Jori.
CHIESOLINO DI GHISIOLO
Alcuni chilometri dopo Tripoli , sulla strada che da Mantova porta a Castelbelforte , si incontra Ghisiolo, piccola frazione di San Giorgio, che trae il nome da “chiesuolo”, la chiesetta , o oratorio pubblico. Risalente al XVIII secolo, presenta uno stile neoclassico all’interno e un’aria settecentesca nella facciata. L’oratorio è dedicato alla Visitazione di Maria, e la festa o sagra tradizionale vi si celebra la seconda domenica di luglio. La pala dell’altare è una bella copia ottocentesca della Visitazione che si trova agli Uffizi di Firenze, opera di Albertinelli Mariotto (1474-1515): fu restaurata nel 1978.
CORTE COSTA NUOVA
Tra i canali Allegrezza e Tartagliona, sorgono due strutture risicole ascrivibili al periodo gonzaghesco. Si tratta di corte Costa Nuova, lungo il canale Allegrezza, e di Corte Sperona più a sud, verso la Tartagliona, in prossimità della strada che dal Ghisiolo porta a Villanova Maiardina. La prima si compone di diversi corpi di fabbrica distribuiti lungo un perimetro idrico rettangolare con al centro un’aia pavimentata in cotto. Il fabbricato principale, realizzato tra il XVIII e il XIX secolo, si presenta con edifici aggregati in linea. Al palazzo padronale è affiancato il corpo delle barchesse con granaio, da cui spicca una torre colombaia con tetto a due falde. Un ritmo serrato di semicolonne doriche con fregio decorato da triglifi e archeggiature in parte traforate a gelosia scandiscono la superficie delle barchesse. La testata est del corpo principale ospita un oratorio con la relativa torre campanaria. Lungo il canale Allegrezza, che scorre sul retro della corte, si trovava un mulino e in fregio all’aia una pila da riso. Le stalle e i fabbricati per i salariati sono di fine Ottocento. Corte Sperona (XVI-XIX secolo) con un corpo principale sviluppatosi in linea si caratterizza per una massiccia torre colombaia e per il campanile a vela della cappella privata interna.
CORTE COSTA VECCHIA
Costa è usato nel significato di spalto, riva, e fa riferimento ad un costruito che sorge sulle sponde del canale Allegrezza che scorre alle spalle del complesso. La corte, tipico esempio di struttura funzionale alla coltivazione del riso, con l’aia posta al centro e i fabbricati disposti ad L tutt’attorno, è definita su due lati da un fossato. La struttura più antica, del secolo XV, si trova nell’angolo nord-ovest ed è composta da torre colombaia con orologio centrale, da un’abitazione e da una stalla con doppio porticato. Le abitazioni dei salariati si trovano sul lato ovest, e fiancheggiano simmetricamente un ambito, in origine porticato e adibito a deposito. Un oratorio, con campanile a vela, è posto in fregio all’ingresso. Il palazzo padronale è realizzato nel secolo XVIII, ed è fiancheggiato simmetricamente da due granai porticati.
FOSSAMANA
Troviamo un suggestivo scorcio paesaggistico in Casa Spaggiari, costruzione coperta da piante rampicanti, che si affaccia sul canale Fossamana. Vicino, in posizione favorevole per lo sfruttamento delle acque, troviamo il mulino Poletti.. vi è, anche, un piccolo oratorio intitolato a San Giovanni Bono. Particolarità del luogo è Via Fuori, una costruzione in origine casino di caccia. Le corti più importanti sono Magretta e Due Santi: quest’ultima situata in una posizione particolare, che la pose sotto il tiro dei cannoni napoleonici prima e austriaci poi.
ORATORIO DI SAN MICHELE
Mottella, diminutivo di “motta”, mucchio, indica un rialzo nel terreno o un’altura. L’Oratorio di San Michele è inserito nell’impianto ad “U” della corte, attualmente sede municipale. L’edificio, fiancheggiato dalla casa del canonico, presenta una facciata ispirata al classicismo tardo cinquecentesco di matrice palladiana: due paraste angolari, con al centro una finestra termale in parte tamponata, sostengono un trabeazione con mensole, e un frontone triangolare. L’interno con l’aula voltata a botte, è concluso da un presbiterio ed abside a pianta quadrata coronati da una cupola a base circolare. Due finestre rettangolari con ricca cornice tardobarocca illuminano lo spazio. Ai lati dell’aula si trovano i dipinti raffiguranti il Battesimo di Cristo e il martirio di due Santi; nell’abside quelli di San Giorgio nell’atto di uccidere il drago e un’immagine della Madonna con Bambino tra San Giuseppe, San Giovanni e Santa Elisabetta.Leggi di più...
CHIESA DI SAN GIORGIO MARTIRE
Intorno alla chiesa moderna, di impianto circolare, corre un porticato; delle ampie aperture che danno luce all’interno, alcune sono istoriate, opera del sacerdote bresciano don Renato Laffranchi. All’interno, le sculture in terracotta sono dell’artista contemporaneo Andrea Jori.
CHIESOLINO DI GHISIOLO
Alcuni chilometri dopo Tripoli , sulla strada che da Mantova porta a Castelbelforte , si incontra Ghisiolo, piccola frazione di San Giorgio, che trae il nome da “chiesuolo”, la chiesetta , o oratorio pubblico. Risalente al XVIII secolo, presenta uno stile neoclassico all’interno e un’aria settecentesca nella facciata. L’oratorio è dedicato alla Visitazione di Maria, e la festa o sagra tradizionale vi si celebra la seconda domenica di luglio. La pala dell’altare è una bella copia ottocentesca della Visitazione che si trova agli Uffizi di Firenze, opera di Albertinelli Mariotto (1474-1515): fu restaurata nel 1978.
CORTE COSTA NUOVA
Tra i canali Allegrezza e Tartagliona, sorgono due strutture risicole ascrivibili al periodo gonzaghesco. Si tratta di corte Costa Nuova, lungo il canale Allegrezza, e di Corte Sperona più a sud, verso la Tartagliona, in prossimità della strada che dal Ghisiolo porta a Villanova Maiardina. La prima si compone di diversi corpi di fabbrica distribuiti lungo un perimetro idrico rettangolare con al centro un’aia pavimentata in cotto. Il fabbricato principale, realizzato tra il XVIII e il XIX secolo, si presenta con edifici aggregati in linea. Al palazzo padronale è affiancato il corpo delle barchesse con granaio, da cui spicca una torre colombaia con tetto a due falde. Un ritmo serrato di semicolonne doriche con fregio decorato da triglifi e archeggiature in parte traforate a gelosia scandiscono la superficie delle barchesse. La testata est del corpo principale ospita un oratorio con la relativa torre campanaria. Lungo il canale Allegrezza, che scorre sul retro della corte, si trovava un mulino e in fregio all’aia una pila da riso. Le stalle e i fabbricati per i salariati sono di fine Ottocento. Corte Sperona (XVI-XIX secolo) con un corpo principale sviluppatosi in linea si caratterizza per una massiccia torre colombaia e per il campanile a vela della cappella privata interna.
CORTE COSTA VECCHIA
Costa è usato nel significato di spalto, riva, e fa riferimento ad un costruito che sorge sulle sponde del canale Allegrezza che scorre alle spalle del complesso. La corte, tipico esempio di struttura funzionale alla coltivazione del riso, con l’aia posta al centro e i fabbricati disposti ad L tutt’attorno, è definita su due lati da un fossato. La struttura più antica, del secolo XV, si trova nell’angolo nord-ovest ed è composta da torre colombaia con orologio centrale, da un’abitazione e da una stalla con doppio porticato. Le abitazioni dei salariati si trovano sul lato ovest, e fiancheggiano simmetricamente un ambito, in origine porticato e adibito a deposito. Un oratorio, con campanile a vela, è posto in fregio all’ingresso. Il palazzo padronale è realizzato nel secolo XVIII, ed è fiancheggiato simmetricamente da due granai porticati.
FOSSAMANA
Troviamo un suggestivo scorcio paesaggistico in Casa Spaggiari, costruzione coperta da piante rampicanti, che si affaccia sul canale Fossamana. Vicino, in posizione favorevole per lo sfruttamento delle acque, troviamo il mulino Poletti.. vi è, anche, un piccolo oratorio intitolato a San Giovanni Bono. Particolarità del luogo è Via Fuori, una costruzione in origine casino di caccia. Le corti più importanti sono Magretta e Due Santi: quest’ultima situata in una posizione particolare, che la pose sotto il tiro dei cannoni napoleonici prima e austriaci poi.
ORATORIO DI SAN MICHELE
Mottella, diminutivo di “motta”, mucchio, indica un rialzo nel terreno o un’altura. L’Oratorio di San Michele è inserito nell’impianto ad “U” della corte, attualmente sede municipale. L’edificio, fiancheggiato dalla casa del canonico, presenta una facciata ispirata al classicismo tardo cinquecentesco di matrice palladiana: due paraste angolari, con al centro una finestra termale in parte tamponata, sostengono un trabeazione con mensole, e un frontone triangolare. L’interno con l’aula voltata a botte, è concluso da un presbiterio ed abside a pianta quadrata coronati da una cupola a base circolare. Due finestre rettangolari con ricca cornice tardobarocca illuminano lo spazio. Ai lati dell’aula si trovano i dipinti raffiguranti il Battesimo di Cristo e il martirio di due Santi; nell’abside quelli di San Giorgio nell’atto di uccidere il drago e un’immagine della Madonna con Bambino tra San Giuseppe, San Giovanni e Santa Elisabetta.