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MOZZECANE

MOZZECANE

Fa parte del territorio provinciale veronese, ma sorge al confine con il mantovano trovandosi equidistante 20 chilometri sia da Mantova che da Verona.  Mozzecane conta oltre 7.500 abitanti distribuiti tra il capoluogo e le frazioni di San Zeno, Grezzano, Quistello e Tormine. Le origini risalgono all’età del Bronzo. In epoca romana fu area residenziaAromano passò sotto Longobardi e Franchi.
Numerose anche le testimonianze medioevali. Mozzecane e San Zeno in Mozzo compaiono come insediamenti ai limiti della “Campanea Maior”, vasta area alluvionale che si estendeva attorno alla città di Verona e che apparteneva ai cittadini che l’avevano utilizzata per secoli come bene comune.
Il toponimo Mozzecane va posto in relazione con il proprietario duecentesco della zona, un certo “Mucio Cane”, che ottenne dal Comune di Verona ampie concessioni di terre. I suoi discendenti furono detti “de Mucio Cane”, “Muciis Canibus” e “de Mocecanis”.
Un avvenimento di rilevanza nazionale si svolse a San Zeno in Mozzo il 6 marzo 1226, quando i rappresentanti dei maggiori comuni dell’Italia settentrionale strinsero una “lega” di 25 anni contro Federico II di Germania.
All’inizio del XIV secolo i feudi di S. Zeno in Mozzo e di Grezzano appartenevano agli Scaligeri. Nel 1405, anche Mozzecane, con le frazioni, cadde per effetto della dedizione di Verona alla Serenissima, sotto il dominio veneto. Nel 1414 Simone di Canossa, avendo combattuto per la Repubblica di Venezia, ottenne il territorio di Grezzano; S. Zeno in Mozzo, poco dopo, divenne proprietà di Iacopo del Verme; Mozzecane formò invece vicariato a sé.
Nei primi anni dell’Ottocento i quattro comuni di Grezzano, Mozzecane, San Zeno in Mozzo e Tormine furono riuniti in uno solo.
 
VILLA VECELLI CAVRIANI
Lungo la strada principale del paese, via Caterina Bon Brenzoni, è visitabile la Villa Vecelli Cavriani. In mancanza di notizie sicure, è presumibile che la villa sia stata costruita poco tempo prima di Villa Canossa a Grezzano, terminata nel 1776, anch’essa attribuita a Adriano Cristofoli. Nel 1811 la proprietà fu acquisita dai marchesi Cavriani di Mantova che arricchirono ulteriormente l’edificio. Personaggi illustri come Ferdinando I Re delle Due Sicilie, vennero ospitati in occasione del Congresso di Verona (1821). Dopodichè la villa si avviò verso un inesorabile declino. Nel 1860 gli Austriaci l’adibirono a caserma e ad ospedale militare. All’inizio del ‘900 la villa passò dai Cavriani ai Nava Gattinoni di Lecco che vi crearono una filanda. I passaggi di proprietà che si sono susseguiti ne hanno provocato un progressivo degradamento fino al recentissimo restauro grazie al quale la villa è stata sottoposta a un radicale ripristino sotto il profilo strutturale, architettonico e decorativo.


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