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SABBIONETA
Sabbioneta, dichiarata “Patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco, è interamente cinta da mura. Gravita attorno a due centri principali: Piazza Ducale e Piazza d’Armi.
Conta 4.330 abitanti di cui 430 nel centro storico. Il nome deriva da “Sabbia”, cioè dai depositi alluvionali dei fiumi Po e Oglio. Vespasiano Gonzaga Colonna sulla sabbia asciutta, frutto della bonifica benedettina dell’XI secolo, fece crescere la sua città nuova. Sabbioneta è il sogno di un principe. Una città “ideale”, a misura d’uomo, creata dal nulla nella seconda metà del Cinquecento da Vespasiano Gonzaga, là dove non c’era altro che malaria e palude da bonificare. Questo microscopico mondo sembra slegato dall’ambiente rurale che lo circonda. È un lembo di terra bagnato dal Po e dall’Oglio, che un principe-mecenate ha immerso nella dimensione onirica del Rinascimento. Sabbioneta è il capolavoro di una sola volontà, che ha realizzato il suo spazio teatrale su misura, la sua piccola Roma per placare la sua nostalgia della città eterna.
DA VEDERE
CHIESA DI S.ANTONIO
Si trova in località Villa Pasquali, dove la mano di Antonio Galli Bibiena progettò la Chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate. Costruita tra il 1764 e il 1784, la chiesa appare imponente e affascinante. La cupola centrale, le tazze del coro e le due maggiori cappelle hanno una sottovolta traforata in cotto che rende suggestiva l’immagine della chiesa, illuminandola con una luce indiretta.
COLONNA DI MINERVA
La Colonna di Minerva, che oggi si trova al centro di Piazza d’Armi di fronte alla galleria fino 1932 si trovava all’incrocio tra l’antica via Giulia e l’odierna via Dondi. In questo punto si intersecano l’area privata del duca costituita dal complesso Rocca-Palazzo del Giardino-Galleria e quella residenziale dei cittadini. Il fusto scanalato in marmo botticino, realizzato nelle cave bresciane intorno al 1583, fu munito nel 1584 di una base e un capitello bronzei fusi da Andrea Cavalli, scultore al servizio del duca. La statua di epoca andrianea o antonina, costituisce un pregevole pezzo archeologico acquistato sul mercato antiquario dal duca e fortunatamente non trasferito a Mantova durante la confisca del 1773.
GALLERIA DEGLI ANTICHI
Il “Corridor grande” fu edificato tra il 1584 ed il 1586 per essere il contenitore delle collezioni del duca. La raccolta, che comprendeva marmi antichi e anche trofei di caccia provenienti dalle raccolte imperiali di Praga, rimase all’interno dell’edificio fino al 1773, quando furono trasferite nel palazzo dell’Accademia di Mantova. Oggi i marmi restaurati sono esposti nella galleria di Palazzo Ducale e in Palazzo San Sebastiano, entrambi nel capoluogo.
La decorazione ad affresco delle pareti fu realizzata nel 1587 da Giovanni e Alessandro Alberti, aretini, i quali dipinsero le prospettive dei lati corti e le figure allegoriche delle pareti lunghe. Le panoplie, i festoni, i vasi e gli stemmi sono da riferire invece a loro collaboratori. Il soffitto ligneo, un tempo dipinto d’azzurro, presenta nei cassettoni piccole rosette dorate. Il pavimento era in origine lastricato con mattonelle quadrate in cotto
PALAZZO DUCALE
Palazzo ducale è il più antico edificio di Sabbioneta riferibile agli interventi di Vespasiano Gonzaga sulla città, sede direttiva ed economica della città al tempo. Il corpo centrale, eretto dal 1554 al 1568, anno della partenza di Vespasiano per la Spagna, presenta due pilastri centrali del loggiato, il salone delle Aquile, la stanza degli Antenati e del Trono, con elementi araldici non riferiti al titolo ducale. Le ricche decorazioni all’interno del palazzo fra cui affreschi, su volte e pareti, o soffitti lignei dipinti accompagnati da fregi trovano la loro massima espressione all’interno della sala d’oro, interamente impreziosita dal pregiato metalo. All’interno delle due stanze il gabinetto di Diana e la sala degli Antenati si possono trovare impressionanti decorazioni mitologiche. All’interno del palazzo è possibile visitare la statua equestre di Vespasiano.
PALAZZO GIARDINO
Il “Casino”, detto comunemente Palazzo Giardino, è una modesta costruzione dall’aspetto rustico, posta tra la galleria e il “Corridor piccolo”. Fu edificato prima del 1580 e terminato nel maggio del 1588, per essere la residenza privata e il luogo dell’otium del duca.
L’esterno, coronato da un prezioso cornicione in quercia scolpito nel 1583, fu dipinto nel maggio del 1588 a motivi geometrici come i palazzi dell’antica strada Giulia, l’attuale via Vespasiano Gonzaga. L’interno fu decorato dall’equipe di artisti coordinati da Bernardino Campi tra il 1582 e il 1587.
SINAGOGA
La Sinagoga di Sabbioneta, luogo di culto e di riunione della comunità ebraica della città, fu edificata nel 1824, probabilmente su progetto dell’architetto Carlo Visioli. Nel 1840 furono eseguiti gli stucchi della volta dall’artista svizzero Pietro Bolla. L’attuale Sinagoga ne sostituì un’altra più antica, di cui non si conosce l’ubicazione. Fu scelto questo luogo in seguito alla donazione di Salomone Forti, l’antico proprietario dello stabile.
Dopo un lungo periodo di abbandono, il restauro della Sinagoga è stato ultimato nel 1994 ed ha permesso la riapertura dell’edificio al pubblico. Della vecchia Sinagoga era stata conservata, fino al 1970, l’Arca Santa che ora è stata trasferita a Gerusalemme.
TEATRO ALL’ANTICA
Gioiello di rara bellezza, primo esempio di teatro stabile d’Europa, riveste un ruolo di primaria importanza nell’ambito degli edifici teatrali europei. Fu Vincenzo Scamozzi, reduce dai lavori di edificazione del Teatro Olimpico di Vicenza, che nel 1588 disegnò per il duca Vespasiano il progetto di un teatro di corte realizzato tra il 1588 e il 1590. Un’innovazione è l’ingresso nel retro riservato agli artisti (musici e attori), che permette l’accesso ai camerini. Sul palco sopraelevato vi era la scena fissa progettata da Scamozzi, distrutta nella seconda metà del 700. Essa rappresenta una prospettiva urbana, una via costeggiata da edifici nobili e borghesi. Il senso di profondità era accentuato dall’inclinazione del palco e dalla controsoffittatura, una volta a botte realizzata con canne di fiume intrecciate, stuccata e dipinta d’azzurro, inclinata sopra il palco stesso. Dell’impianto originale rimane l’armoniosa loggia costituita da un coronamento statuario rappresentante le principali divinità dell’Olimpo. Gli affreschi che percorrono l’intero perimetro della sala subito sotto la copertura simulano una loggia animata da musici, comici, dame e cavalieri abbigliati secondo i costumi del tardo 500. L’edificio, completato nel febbraio del 1590, fu inaugurato con i festeggiamenti del carnevale. Una compagnia teatrale stabile, stipendiata dal duca rimase a Sabbioneta sino alla morte di Vespasiano, in seguito alla quale il teatro, come tutta la città, conobbe un lungo periodo di decadenza.Leggi di più...
Conta 4.330 abitanti di cui 430 nel centro storico. Il nome deriva da “Sabbia”, cioè dai depositi alluvionali dei fiumi Po e Oglio. Vespasiano Gonzaga Colonna sulla sabbia asciutta, frutto della bonifica benedettina dell’XI secolo, fece crescere la sua città nuova. Sabbioneta è il sogno di un principe. Una città “ideale”, a misura d’uomo, creata dal nulla nella seconda metà del Cinquecento da Vespasiano Gonzaga, là dove non c’era altro che malaria e palude da bonificare. Questo microscopico mondo sembra slegato dall’ambiente rurale che lo circonda. È un lembo di terra bagnato dal Po e dall’Oglio, che un principe-mecenate ha immerso nella dimensione onirica del Rinascimento. Sabbioneta è il capolavoro di una sola volontà, che ha realizzato il suo spazio teatrale su misura, la sua piccola Roma per placare la sua nostalgia della città eterna.
DA VEDERE
CHIESA DI S.ANTONIO
Si trova in località Villa Pasquali, dove la mano di Antonio Galli Bibiena progettò la Chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate. Costruita tra il 1764 e il 1784, la chiesa appare imponente e affascinante. La cupola centrale, le tazze del coro e le due maggiori cappelle hanno una sottovolta traforata in cotto che rende suggestiva l’immagine della chiesa, illuminandola con una luce indiretta.
COLONNA DI MINERVA
La Colonna di Minerva, che oggi si trova al centro di Piazza d’Armi di fronte alla galleria fino 1932 si trovava all’incrocio tra l’antica via Giulia e l’odierna via Dondi. In questo punto si intersecano l’area privata del duca costituita dal complesso Rocca-Palazzo del Giardino-Galleria e quella residenziale dei cittadini. Il fusto scanalato in marmo botticino, realizzato nelle cave bresciane intorno al 1583, fu munito nel 1584 di una base e un capitello bronzei fusi da Andrea Cavalli, scultore al servizio del duca. La statua di epoca andrianea o antonina, costituisce un pregevole pezzo archeologico acquistato sul mercato antiquario dal duca e fortunatamente non trasferito a Mantova durante la confisca del 1773.
GALLERIA DEGLI ANTICHI
Il “Corridor grande” fu edificato tra il 1584 ed il 1586 per essere il contenitore delle collezioni del duca. La raccolta, che comprendeva marmi antichi e anche trofei di caccia provenienti dalle raccolte imperiali di Praga, rimase all’interno dell’edificio fino al 1773, quando furono trasferite nel palazzo dell’Accademia di Mantova. Oggi i marmi restaurati sono esposti nella galleria di Palazzo Ducale e in Palazzo San Sebastiano, entrambi nel capoluogo.
La decorazione ad affresco delle pareti fu realizzata nel 1587 da Giovanni e Alessandro Alberti, aretini, i quali dipinsero le prospettive dei lati corti e le figure allegoriche delle pareti lunghe. Le panoplie, i festoni, i vasi e gli stemmi sono da riferire invece a loro collaboratori. Il soffitto ligneo, un tempo dipinto d’azzurro, presenta nei cassettoni piccole rosette dorate. Il pavimento era in origine lastricato con mattonelle quadrate in cotto
PALAZZO DUCALE
Palazzo ducale è il più antico edificio di Sabbioneta riferibile agli interventi di Vespasiano Gonzaga sulla città, sede direttiva ed economica della città al tempo. Il corpo centrale, eretto dal 1554 al 1568, anno della partenza di Vespasiano per la Spagna, presenta due pilastri centrali del loggiato, il salone delle Aquile, la stanza degli Antenati e del Trono, con elementi araldici non riferiti al titolo ducale. Le ricche decorazioni all’interno del palazzo fra cui affreschi, su volte e pareti, o soffitti lignei dipinti accompagnati da fregi trovano la loro massima espressione all’interno della sala d’oro, interamente impreziosita dal pregiato metalo. All’interno delle due stanze il gabinetto di Diana e la sala degli Antenati si possono trovare impressionanti decorazioni mitologiche. All’interno del palazzo è possibile visitare la statua equestre di Vespasiano.
PALAZZO GIARDINO
Il “Casino”, detto comunemente Palazzo Giardino, è una modesta costruzione dall’aspetto rustico, posta tra la galleria e il “Corridor piccolo”. Fu edificato prima del 1580 e terminato nel maggio del 1588, per essere la residenza privata e il luogo dell’otium del duca.
L’esterno, coronato da un prezioso cornicione in quercia scolpito nel 1583, fu dipinto nel maggio del 1588 a motivi geometrici come i palazzi dell’antica strada Giulia, l’attuale via Vespasiano Gonzaga. L’interno fu decorato dall’equipe di artisti coordinati da Bernardino Campi tra il 1582 e il 1587.
SINAGOGA
La Sinagoga di Sabbioneta, luogo di culto e di riunione della comunità ebraica della città, fu edificata nel 1824, probabilmente su progetto dell’architetto Carlo Visioli. Nel 1840 furono eseguiti gli stucchi della volta dall’artista svizzero Pietro Bolla. L’attuale Sinagoga ne sostituì un’altra più antica, di cui non si conosce l’ubicazione. Fu scelto questo luogo in seguito alla donazione di Salomone Forti, l’antico proprietario dello stabile.
Dopo un lungo periodo di abbandono, il restauro della Sinagoga è stato ultimato nel 1994 ed ha permesso la riapertura dell’edificio al pubblico. Della vecchia Sinagoga era stata conservata, fino al 1970, l’Arca Santa che ora è stata trasferita a Gerusalemme.
TEATRO ALL’ANTICA
Gioiello di rara bellezza, primo esempio di teatro stabile d’Europa, riveste un ruolo di primaria importanza nell’ambito degli edifici teatrali europei. Fu Vincenzo Scamozzi, reduce dai lavori di edificazione del Teatro Olimpico di Vicenza, che nel 1588 disegnò per il duca Vespasiano il progetto di un teatro di corte realizzato tra il 1588 e il 1590. Un’innovazione è l’ingresso nel retro riservato agli artisti (musici e attori), che permette l’accesso ai camerini. Sul palco sopraelevato vi era la scena fissa progettata da Scamozzi, distrutta nella seconda metà del 700. Essa rappresenta una prospettiva urbana, una via costeggiata da edifici nobili e borghesi. Il senso di profondità era accentuato dall’inclinazione del palco e dalla controsoffittatura, una volta a botte realizzata con canne di fiume intrecciate, stuccata e dipinta d’azzurro, inclinata sopra il palco stesso. Dell’impianto originale rimane l’armoniosa loggia costituita da un coronamento statuario rappresentante le principali divinità dell’Olimpo. Gli affreschi che percorrono l’intero perimetro della sala subito sotto la copertura simulano una loggia animata da musici, comici, dame e cavalieri abbigliati secondo i costumi del tardo 500. L’edificio, completato nel febbraio del 1590, fu inaugurato con i festeggiamenti del carnevale. Una compagnia teatrale stabile, stipendiata dal duca rimase a Sabbioneta sino alla morte di Vespasiano, in seguito alla quale il teatro, come tutta la città, conobbe un lungo periodo di decadenza.