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CASTELBELFORTE
Castelbelforte, comune di 3.000 abitanti circa, è situato nella zona centro-orientale della provincia mantovana. Al confine con i Comuni di San Giorgio, Bigarello, Roverbella, Sorgà (VR), Erbè (VR) e Trevenzuolo (VR). Il paese, fino al 1867, si chiamava “Due Castelli”, nome derivato dalla presenza di due castelli, situati rispettivamente sulle due sponde del canale Essere. Il nome attuale della cittadina è legato proprio al primo di questi: “Castrum Belforte”, che significa “borgo abitato e fortificato”.
CHIESA PARROCCHIALE
L’attuale chiesa parrocchiale, aperta al culto nel 1857, presenta al suo interno dipinti settecenteschi raffiguranti il Patrono e affreschi dai toni classicheggianti risalenti alla seconda metà del novecento. La facciata neoclassica ha due statue in nicchia e grande vetrata a colori con l’immagine di S. Biagio. E’ a navata unica con splendidi altari laterali in marmi pregiati. L’altare maggiore, trasportato dalla vecchia chiesa, risale al XVIII secolo. Collocato a fianco della chiesa, dello scultore Alfonso Monfardini (1929), è il monumento ai Caduti in guerra, rifatto nel 1948.
CHIESA DI SAN PAOLO EREMITA
La presenza di un edificio parrocchiale dedicato a San Paolo Eremita presso la comunità di Bonafisso è documentata dal secolo XII. Il tempio, soppresso nel 1798 dopo l’accorpamento della parrocchia a quella di San Biagio, viene venduto nel 1806 e adattato ad abitazione privata. Il toponimo di San Paolo identifica ancora il borgo circostante. Oggi l’edificio si presenta come un compatto volume, ruotato rispetto a via Cavour, con un basso campanile tardogotico verso strada. La facciata asimmetrica è scandita da finestre centinate al piano terra e da bucature ad ogiva al piano primo. Al centro del prospetto si trovano due bifore ad ogiva poste simmetricamente rispetto ad un’edicola con nicchia, coronata da una cornice composta da due pinnacoli e da una cuspide. Il cornicione dell’edificio è decorato da una serie di cuspidi pensili e le estremità della facciata sono irrobustite da paraste a base ottagonale. Nell’edicola si trova la statua di San Paolo eremita riferibile al secolo XV e realizzata in pietra grigia di Vicenza. Il campanile, l’edicola, le due bifore, le cuspidi pensili e le paraste ottagonali sembrano riferibili all’originale tempio e databili alla metà del secolo XV; le bucature del piano primo sono di incerta datazione mentre le bucature del piano terra sono certamente dovute agli interventi ottocentes
ORATORIO DI SAN GIACOMO MAGGIORE
L’oratorio risulta esistente dal 1530. L’affresco raffigurante la “Madonna in trono con a fianco il Risorto e Santa Liberata”, realizzato sopra ad un dipinto più antico con una figura femminile, conferma l’origine della struttura nella prima metà del secolo XVI. La struttura d’impianto cinquecentesco è fiancheggiata da un campanile coronato a piramide. L’interno è a pianta rettangolare con aula, presbiterio ed abside accorpati in un unico ambiente voltato a botte. L’altare in pietra rossa, ha le porte laterali decorate con statue lignee raffiguranti l’Immacolata e Sant’Antonio da Padova. Sulla parete di destra si trova una statua di santa Eurosia (patrona degli agricoltori) martirizzata da un saraceno, e sul fondo una tela raffigurante San Giacomo Maggiore, datata 1603.
CHIESA PARROCCHIALE
L’attuale chiesa parrocchiale, aperta al culto nel 1857, presenta al suo interno dipinti settecenteschi raffiguranti il Patrono e affreschi dai toni classicheggianti risalenti alla seconda metà del novecento. La facciata neoclassica ha due statue in nicchia e grande vetrata a colori con l’immagine di S. Biagio. E’ a navata unica con splendidi altari laterali in marmi pregiati. L’altare maggiore, trasportato dalla vecchia chiesa, risale al XVIII secolo. Collocato a fianco della chiesa, dello scultore Alfonso Monfardini (1929), è il monumento ai Caduti in guerra, rifatto nel 1948.
CHIESA DI SAN PAOLO EREMITA
La presenza di un edificio parrocchiale dedicato a San Paolo Eremita presso la comunità di Bonafisso è documentata dal secolo XII. Il tempio, soppresso nel 1798 dopo l’accorpamento della parrocchia a quella di San Biagio, viene venduto nel 1806 e adattato ad abitazione privata. Il toponimo di San Paolo identifica ancora il borgo circostante. Oggi l’edificio si presenta come un compatto volume, ruotato rispetto a via Cavour, con un basso campanile tardogotico verso strada. La facciata asimmetrica è scandita da finestre centinate al piano terra e da bucature ad ogiva al piano primo. Al centro del prospetto si trovano due bifore ad ogiva poste simmetricamente rispetto ad un’edicola con nicchia, coronata da una cornice composta da due pinnacoli e da una cuspide. Il cornicione dell’edificio è decorato da una serie di cuspidi pensili e le estremità della facciata sono irrobustite da paraste a base ottagonale. Nell’edicola si trova la statua di San Paolo eremita riferibile al secolo XV e realizzata in pietra grigia di Vicenza. Il campanile, l’edicola, le due bifore, le cuspidi pensili e le paraste ottagonali sembrano riferibili all’originale tempio e databili alla metà del secolo XV; le bucature del piano primo sono di incerta datazione mentre le bucature del piano terra sono certamente dovute agli interventi ottocentes
ORATORIO DI SAN GIACOMO MAGGIORE
L’oratorio risulta esistente dal 1530. L’affresco raffigurante la “Madonna in trono con a fianco il Risorto e Santa Liberata”, realizzato sopra ad un dipinto più antico con una figura femminile, conferma l’origine della struttura nella prima metà del secolo XVI. La struttura d’impianto cinquecentesco è fiancheggiata da un campanile coronato a piramide. L’interno è a pianta rettangolare con aula, presbiterio ed abside accorpati in un unico ambiente voltato a botte. L’altare in pietra rossa, ha le porte laterali decorate con statue lignee raffiguranti l’Immacolata e Sant’Antonio da Padova. Sulla parete di destra si trova una statua di santa Eurosia (patrona degli agricoltori) martirizzata da un saraceno, e sul fondo una tela raffigurante San Giacomo Maggiore, datata 1603.