SAN BENEDETTO VAL DI SAMBRO
San Benedetto Val di Sambro è un comune dell’appennino bolognese di 4.300 abitanti circa. La zona, tipica meta di villeggiatura estiva, è ricca di boschi e sorgenti, dalle cui pendici si godono ambientazioni naturalistiche suggestive. Il monte più elevato è il monte Bastione (1190 metri).
CHIESA ARCIPRETALE DI SAN GIOVANNI BATTISTA Della chiesa arcipretale di San Giovanni Battista, situata in località Pian del Voglio su un poggio a ovest della piazza, esistono tracce prima dell’anno 1000; ristrutturata più volte nei secoli successivi, intorno al XVII secolo fu ampliata e dotata di un campanile stile romanico; nel 1906 fu inaugurato l’attuale campanile, alto alla guglia ben 27 metri: in esso è collocato un concerto di quattro campane (grossa, mezzana, mezzanella e piccola) fabbricate dalla fonderia Brighenti nel 1868. Pochi gradini oltre la chiesa, si erge l’antico “Palazzo”. Sorto sulle rovine di un’antica fortezza precedente all’anno 1000, fu residenza prima dei Conti, poi del Comune di Piano e, dal dopoguerra, è stata sede dell’asilo parrocchiale, gestito dalla suore Minime dell’Addolorata.
LAGO DI CASTEL DELL’ALPI Il lago di Castel dell’Alpi è un piccolo invaso naturale situato nell’alta valle del Savena, a circa 700 metri sul livello del mare. Si è formato in seguito a una grande frana che, nel febbraio del 1951, si è staccata dal versante sinistro della valle e ha bloccato, proprio come una diga, il corso del torrente Savena, qui lungo appena 6 km. Il borgo di Castel dell’Alpi, prima situato proprio sulla sponda sinistra del torrente, venne completamente distrutto da questo evento, che tuttavia risparmiò la chiesa e il suo campanile. Ora il borgo è stato in parte ricostruito sulla sponda destra del lago, il quale è ora diventato una gradita meta turistica, soprattutto in estate.
VIA DEGLI DEI La via degli Dei (o anche sentiero degli Dei) è un percorso escursionistico che collega le città di Bologna e Firenze, passando attraverso gli Appennini anche da San Benedetto Val di Sambro. Il nome deriva probabilmente dai toponimi di alcuni monti attraversati, fra cui Monte Venere a Monzuno e Monte Luario a Firenzuola (con riferimento alla dea Lua, invocata dai Romani in guerra), nei pressi del passo della Futa.