COLI
In passato era luogo di contemplazione e la tradizione vuole che anche S. Colombano venisse qui a pregare e a meditare. Oggi Coli è un centro dedito all’agricoltura, all’allevamento e al turismo.
Da vedere, la Chiesa Parrocchiale e l'Oratorio di S. Agostino a 1000 metri. Nei dintorni merita una visita Perino. Il paese conta 873 abitanti.
La zona rientra nel percorso della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini e delle ippovie "Via degli abati".
Nel 1806, con l'arrivo di Napoleone in Italia, sorgono i nuovi Comuni e nel piacentino, da circa duecento, vengono ridotti a circa un quarto, e prova ne sia che i Comuni piacentini sono quarantotto. Il Comune di Coli sorge nel 1806 e dal Vocabolario tipografico dei ducati di Parma e Piacenza, si desume quanto segue: i comunelli e le parrocchie di questo montagnoso e scabro Comune sono: Aglio, Macerato, Metteglia, Ozzola, Peli, Pradovera, Rosso e Scabiazza. Al suo sorgere l'estensione territoriale è di 10.714 ettari, conta 946 case e 3523 abitanti, di cui 1765 maschi e 1758 femmine. Oggi conta circa 7200 ettari e 1004 abitanti, dopo che la frazione di Pradovera è passata con il Comune di Farini d'Olmo nel 1868 e quella di Ozzola e Metteglia, con Cortebrugnatella nel 1952.Sempre al suo sorgere i principali prodotti sono: frumento, legumi, castagne, legname, granoturco, uva, il pascolo e parecchi boschi cedui. E' del 7 ottobre 1806 il primo atto di nascita e riguarda certo Giuseppe Grassi di Aglio e del 5 ottobre 1806 il primo atto di matrimonio fra certi Giovanni Mulazzi e Teresa Peveri, mentre il primo atto di morte viene registrato il 13 maggio 1807 e riguarda certa Domenica Ferrari di Pradovera. Il 30 maggio 1808, per volontà di Napoleone, il Ducato di Parma e Piacenza cessava di esistere e le due città venivano erette Dipartimento del taro, nel 1809, con la conseguente intestazione dei registri di stato civile in lingua francese. Con la disfatta di Napoleone, nel 1814, torna il Ducato di Parma e Piacenza, ed il Comune di Coli vi apparterrà fino alle guerre risorgimentali e precisamente fino al 1860. Dal registro delle deliberazioni risulta che certo Domenico Torre, Podestà, convcocava il Consiglio degli Anziani, Per prendere in esame il conto consuntivo del 1830 e il bilancio preventivo del 1832, il quale chiudeva con lire 2.000 in entrata e uscita. Nel 1949 il Consiglio Comunale di Coli deliberava di fare istanza al Presidente della Repubblica al fine di ottenere un proprio stemma, detta delibera ricordava un fortilizio posto sopra un monte verde, con un ramo di ulivo e di quercia e ricalcava quello della famiglia nobile dei Nielli, ultima famiglia nobile del luogo. Il territorio fisico è molto variegato e va dal Monte Aserei, alto 1431 metri, a Perino, alto circa 200; il paesaggio presenta parecchi elementi di alto pregio, con numerosi dissesti, molte alterazioni dovute anche ad un consistente disboscamento e, attraverso il tempo, si sono verificate grosse frane quali quella di Perino del 1957, quella di Pellegri e Cognasso del 1961, e quella di Braschi del 1977. Il Comune di Coli subisce l'ultima modifica nel 1923, quando il Comune di Bobbio passa dalla Provincia di Pavia a quella di Piacenza, incorporando anche le frazioni di Bertuzzi e Callegari, prima Comune di Coli. Il primo Catasto Terreni viene istituito nel 1823 sotto il Ducato di Parma e Piacenza denominato Piano Catastale Parcellario del Comune di Coli, con finalità prettamente fiscali e quindi con l'istituzione della tassa sui terreni, sugli immobili a seconda della loro classifica. Nel 1886 si procedeva alla formazione del Nuovo Catasto Terreni, il rilevamento sui terreni veniva effettuato nel 1933-34 e il nuovo catasto andava in conservazione nel 1943, mentre la formazione dei relativi estimi verrà completata nel 1957.