Borgo di Gardone Riviera

La Gardone pre-dannunziana era una stazione climatica di fama internazionale, grazie alla clientela nordica e mitteleuropea, soprattutto austriaca, che veniva a trascorrere l’inverno sulle miti sponde del Garda.
Il Savoy Palace è la prima testimonianza della Gardone della Belle Epoque. Costruito nel 1906 in stile secessionista viennese, è uno dei tre Grand Hotel storici: gli altri due sono il Grand Hotel Gardone (1883), il primo albergo di fama mondiale del Lago di Garda, fondato da Luigi Wimmer, lo “scopritore” di Gardone; il secondo è il Grand Hotel Fasano.
Da vedere, sul lungolago, progettato nel 1909 come Kurpromenade della stazione climatica, Villa Acquarone, Villa Turati, Villa Turati Ruhland e la scenografica Villa Alba, con la sua monumentale scalinata. Di fronte, la torre-belvedere di San Marco, trasformata da Gabriele D’Annunzio nel 1925 in stile veneziano-militare.
In collina, il borgo più intatto è Gardone Sopra, dove si trovano il palazzo Comunale, la chiesa settecentesca di San Nicolacon i due notevoli dipinti di Zenone Veronese e Carletto Caliari, e il Vittoriale.
Il Vittoriale degli Italiani – donato allo Stato italiano nel 1930 – è l’ultimo capolavoro di Gabriele D’Annunzio, la sua ultima dimora, dal 1921 al 1938. Il Vate trasformò Villa Cargnacco nel monumento di se stesso e della sua oepra. Ogni ambiente di questa monumentale casa-museo, alla cui costruzione collaborarono l’architetto Gian Carlo Maroni e rinomati artisti dell’epoca, assume un valore simbolico, rappresentato dai numerosissimi oggetti che affollano le stanze, in particolare quelle della Prioria, la sua casa. Decorate anche con motti, frasi enigmatiche, citazioni letterarie, le stanze sono frutto della creatività di D’Annunzio, “tappezziere incomparabile” che desiderava “inventare” i luoghi dove viveva. Da vedere anche le statue donate da Ugo Riva. Il Vittoriale è anche spettacolo: il suo Teatro all’aperto, in grado di ospitare 1.500 persone, è sede ogni estate di una prestigiosa rassegna di prosa, balletto, operetta, cabaret e musica.
Meravigliosi parchi con piante ed essenze mediterranee circondano le ville e gli alberghi in stile liberty, coppedè o déco di Gardone. Il Giardino Hruska, appartenuto al medico e botanico Arturo Hruska che vi raccolse oltre 2mila esemplari diversi di piante, dal 1989 è diventato il Giardino Botanico della Fondazione Andrè Heller. Ne è proprietario l’artista austriaco Andrè Heller che l’ha trasformato in un luogo in cui l’arte dialoga con l’ecologia. Oltre ai moltissimi esemplari di piante, vi si trovano installazioni e sculture di artisti noti, come Keith Haring, Roy Lichtenstein, Auguste Rodin, Joan Mirò.
La visita si conclude nei borghetti di Fasano – dove, nella chiesa di San Nicola, è venerata l’immagine della Madonna di Fraole – e di Morgnaga – dove, tra le case tardo-quattrocentesche, soggiornò il pittore Gregorio Sciltian.
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